Calcio
Benevento Calcio, Vigorito: “Restiamo uniti. Se vengo promosso voglio fare l’Europa League”
Il presidente giallorosso intervenuto nella trasmissione Ottogol ha parlato della stagione in corso e dei progetti futuri della sua squadra
Ieri sera il presidente del Benevento Calcio, Oreste Vigorito, è intervenuto nella trasmissione Ottogol. Il numero uno della compagine giallorossa ha commentato la stagione in corso e fatto il punto sulle ambizioni della sua società.
Vigorito ha voluto sottolineare: “Ho sempre detto che in serie A abbiamo vinto una battaglia di civiltà, identità e orgoglio. Non disperdiamola più. La campagna abbonamenti ha avuto come obiettivo la volontà di conservare il tesoro che era il pubblico. Sono qui per testimoniare che noi ci siamo. Il nostro sentimento è uguale a quello del 2006 e non è mai mutato. Quando ci si innamora lo si è per sempre. Pensate, i presidenti di serie A lo scorso anno mi hanno detto di tornare presto con loro, ma attraverso me indicavano la piazza di Benevento”.
Sul pareggio di Carpi, il presidente giallorosso ha commentato: “A Carpi ho visto una tifoseria che non si è mai stancata di incitare, poi alla fine ha avuto un minimo di dissenso che credo ci sia tutto. Volevo ringraziarli perché questa squadra ha bisogno dei suoi tifosi. Onestamente non sono preoccupato, ma convinto che avremo delle belle giornate in futuro. Dobbiamo dimenticare di essere stati in serie A e avere il piacere di tornarci. Se pensiamo di averne il diritto non ci andremo più, come accaduto ad altre società che addirittura sono retrocesse in serie C. I tifosi devono sapere una cosa fondamentale: non consentiremo mai a nessuno, che venga dalla Champions o dalla C, di far sparire il sorriso ai bambini di questa città. Vedere ragazzini con la maglia del Benevento è un orgoglio che non vogliamo disperdere”.
Benevento Calcio, Vigorito: “Con Bucchi progetto triennale. Vogliamo tornare in Serie A”
“Bucchi? Due anni fa nei play off ha dato una lezione di calcio al Benevento di Baroni. Prima di prenderlo abbiamo parlato con sei allenatori. Onestamente cambiare le carte in tavola significa non fare un progetto. Ho sempre detto che avrei messo in piedi una squadra con un programma triennale, in modo da andare in serie A per non tornare nuovamente indietro. Se vengo promosso voglio fare l’Europa League e non prendere mazzate perché ne provo vergogna“.