Calcio
Foggia Calcio, Landella: “Servono 600mila euro”. E le curve si dissociano dal post derby
Il primo cittadino dauno: “Occorre un contributo per far sì che venga aiutato un patrimonio del territorio”. La tifoseria organizzata: “I fatti del post Lecce rappresentano comportamenti a noi estranei”
Sono giorni infuocati per il destino del Foggia Calcio. Quest’oggi il sindaco della città dauna Franco Landella ha riunito in un vertice tra le forze economiche della città, sollecitate dal primo cittadino affinché diano la loro collaborazione a salvare la società da un’altra penalizzazione in classifica.
Confindustria, Confesercenti, Confagricoltura, Confcommercio Confartigianato, Camera di Commercio, Confcooperative, hanno partecipato all’incontro, dal quale è emerso che al Foggia Calcio servirebbe una cifra vicina ai 600mila euro per evitare la penalizzazione.
Foggia Calcio, Landella: “Squadra patrimonio del territorio”. Le curve: “Fatti post Lecce estranei a noi”
Questo quanto dichiarato dal sindaco a cronisti locali: “Il Foggia Calcio, che rappresenta un patrimonio del nostro territorio, ha bisogno di un contributo. Sollecito tutti a darlo. Ci sono difficoltà di liquidità, tuttavia sono certo riusciremo a superare questa situazione. 600mila euro occorrono per pagare gli stipendi ai calciatori ed evitare la penalizzazione“.
Si parla anche dei fatti post derby con il Lecce, con gli attentati a proprietà e calciatori. Landella spiega immediatamente la posizione del tifo: “La stragrande maggioranza dei tifosi ha preso le distanze dai balordi che hanno dato una brutta immagine di Foggia“.
Sulla stessa lunghezza d’onda un comunicato congiunto delle curve: “Ci siamo sempre confrontati con tutto l’ambiente Foggia arrivando a volte a dure discussioni ma sempre nel rispetto reciproco, guardando l’orizzonte comune, cercando di costruire piuttosto che distruggere. Non vogliamo cercare alcune giustificazione, magari la frustrazione di chi considerava questa una squadra capace di occupare alte posizioni di classifica ma ritrovatasi a poche settimane dalla fine del campionato a lottare a fatica per non retrocedere, il susseguirsi di vicende societarie che da luglio destabilizzano un’intera piazza, è sfociata in comportamenti affatto condivisibili, estranei ai nostri contesti, che non fanno altro che puntare ancor di più i riflettori su di una piazza, un’intera città poco simpatica a certi contesti“.