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Cronaca

Raid americano in Siria: è morto il leader dell’Isis, Abu Bakr AL-Baghdadi

Dopo un breve scontro a fuoco con i soldati Usa entrati nel suo compound, avrebbe azionato il detonatore di un giubbotto esplosivo facendosi saltare in aria

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Al Baghdadi

Abu Bakr al Baghdadi è morto. Il capo dell’Isis si sarebbe ucciso dopo uno scontro a fuoco con i soldati americani che avevano individuato il suo nascondiglio. Avrebbe azionato il detonatore di un giubbotto esplosivo facendosi saltare in aria. A raccontarlo sono state fonti del Pentagono.

Il leader dell’Isis è stato colto dal raid mentre era con alcuni familiari. Due delle mogli sarebbero rimaste uccise probabilmente travolte dall’esplosione. Sono in corso i test del Dna per accertare l’identità. Il Pentagono non ha commentato la notizia mentre il presidente americano Donald Trump ha pubblicato un messaggio sibillino su Twitter: “È successo qualcosa di enorme!“.

Raid in Siria, le forze coinvolte nel raid

Sky News arab, che cita media iracheni, ha parlato di un’operazione della coalizione internazionale a guida statunitense con otto elicotteri nel villaggio di Barisha, durata un’ora e mezza e preceduta da un imponente lavoro d’intelligente della Cia. Lo scontro a fuoco con i jihadisti avrebbe causato la morte di nove persone, e diversi feriti. Il villaggio è situato nella provincia siriana di Idlib, dove erano presenti “gruppi collegati al gruppo dello Stato islamico”.

I miliziani Isis reagiscono alla notizia: “La jihad continuerà”

Secondo Rita Katz, direttrice dell’azienda di intelligence che monitora l’estremismo islamico sul web Site, i miliziani dell’Isis sui social stanno affermando che anche se la notizia venisse confermata, “la jihad continuerà”. Rita Katz spiega su Twitter che la sua morte, definita “un martirio”, è collegata a quella di membri di spicco del passato come Bin Laden o al-Zarqawi.

“Gruppi e sostenitori online pro-Isis”, scrive Katz, stanno invitando i terroristi a “perseverare e prepararsi”. Anche se la morte di al-Baghdadi rappresenterebbe un duro colpo per l’Isis, spiega Katz, lo Stato islamico “potrebbe trarre vantaggio dalla morte di al-Baghdadi per il reclutamento e le richieste di attacchi”.

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