Cultura
Campania: la regione con il maggior numero di riconoscimenti UNESCO
La Transumanza dell’Alta Irpinia diventa il decimo riconoscimento nella Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità
Ancora una vittoria per la Campania con l’ingresso della Transumanza dell’Alta Irpinia come patrimonio dell’Unesco. Diventa così la regione con il maggior numero di riconoscimenti inseriti nella Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità.
Dopo la Dieta Mediterranea, l’Arte dei Pizzaiuoli Napoletani, le Macchine a spalla di Nola, il Centro storico di Napoli, la Reggia di Caserta, il complesso monumentale di Santa Sofia a Benevento, Pompei ed Ercolano, la Costiera Amalfitana, il Parco Nazionale del Cilento (che include il Parco Archeologico di Paestum e la Certosa di Padula), ieri il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, riunitosi in Colombia a Bogotà, ha approvato all’unanimità l’iscrizione della pratica della Transumanza nella Lista dei Patrimoni Culturali dell’Umanità.
Per questa istanza, che coinvolge diversi Paesi, l’Italia, guidata dalla Regione Campania, è capofila con il territorio dell’Alta Irpinia e in particolare con il comune di Lacedonia, come luogo emblematico di questa antica tradizione.
La transumanza dell’alta Irpinia diventa patrimonio dell’Unesco
La transumanza è una delle prassi più diffuse nella pastorizia tradizionale. Vale a dire lo spostamento periodico delle greggi e del bestiame dai pascoli primaverili-estivi in quota a quelli autunnali-invernali delle pianure più miti. Quella dell’Alta Irpinia è una di quelle più storiche e tradizionali d’Italia.
Queste le parole di Pier Luigi Petrillo, il curatore del dossier di candidatura: “È il decimo riconoscimento per l’Italia in questa lista. Ci porta il primato mondiale dei riconoscimenti in ambito agro-alimentare, dopo l’iscrizione nel Patrimonio Culturale Immateriale della Dieta Mediterranea, la Pratica della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, l’Arte del Pizzaiuolo napoletano, della tecnica dei muretti a secco e dei paesaggi vitivinicoli delle Langhe e del Prosecco”.