Salute
Coronavirus, l’Oms dichiara la pandemia: cosa significa e cosa cambierà
Tutto ciò che dovremmo sapere circa la nuova definizione che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha dato in seguito ai numerosi contagi da SARS-Cov-2
Il coronavirus è ufficialmente una pandemia. Lo ha dichiarato nel corso del pomeriggio di oggi l’OMS, Organizzazione Mondiale per la Sanità. L’emergenza epidemiologica che tutto il mondo sta affrontando è cambiata nella sua denominazione. Il virus SARS-Cov-2, che provoca il CoVid-19, si è diffuso in oltre 90 Paesi, con decine di migliaia di contagiati in tutto il pianeta. Ma cosa significa esattamente pandemia, e cosa cambierà da oggi in avanti?
Coronavirus pandemia, cos’è e cosa significa questa parola
Spieghiamo innanzitutto qual è il significato del termine ‘pandemia’. Una pandemia è una malattia epidemica che si espande rapidamente diffondendosi in più aree geografiche del mondo, e che coinvolge numerose persone in tutto il pianeta.
Il termine ha un’etimologia greca, che comprende la parola ‘pan’, che vuol dire ‘tutto’, e ‘demos’, che vuol dire ‘popolo’. Letteralmente, una pandemia è qualcosa che coinvolge tutto il popolo. Differentemente, la parola ‘epidemia’ è composta da ‘epì’, che vuol dire ‘sopra’ e ‘demos’, che appunto vuol dire ‘popolo’.
Nella storia, sono parecchie le malattie per cui è stata dichiarata una pandemia. In ogni occasione, si è verificato di un agente patogeno per il quale il corpo umano, in via generale, non ha una vera e propria immunizzazione.
Non esiste una vera e propria definizione ufficiale di ‘pandemia’, ma generalmente ciò avviene quando, appunto, si verifica la presenza di un nuovo agente patogeno, che colpisce tutto il pianeta, o comunque aree molto grandi del mondo, in cui avvengono i contagi da uomo a uomo. Il termine si applica solo a patologie contagiose; dunque, per intenderci, il cancro, pur essendo molto diffuso, non è da includere in questa fattispecie.
Pandemia, cosa cambia per quanto riguarda l’epidemia da coronavirus
Questo quanto dichiarato dall’OMS a riguardo della pandemia da coronavirus: “Nelle ultime due settimane il numero di casi di COVID-19 fuori dalla Cina è aumentato di 13 volte, e il numero di nazioni interessate è triplicato. Oggi ci sono oltre 118 mila casi in 114 Paesi, e 4.291 persone hanno perso la vita. Migliaia in più stanno combattendo per la propria vita negli ospedali. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, ci aspettiamo di vedere il numero di casi, di morti e di nazioni interessate aumentare ulteriormente”.
Di conseguenza, la decisione: “L’OMS ha valutato questa epidemia in modo puntuale e siamo molto preoccupati sia per i livelli allarmanti di diffusione e gravità, sia per i livelli allarmanti di inattività. Pandemia non è una parola da usare a cuor leggero o incautamente”.
Cosa cambia con la definizione di pandemia da coronavirus? Come chiarisce l’OMS, il fatto che si sia dichiarata la pandemia per il nuovo coronavirus non muta in alcun modo “la valutazione del pericolo posto da questo coronavirus, né quello che sta facendo l’OMS, e neppure quello che gli Stati dovrebbero fare”.
La caratteristica globale del coronavirus è infatti testimoniata anche dalla comparsa di focolai in Africa e in Sud America. Queste le parole di Walter Ricciardi dell’OMS a “Fanpage”: “Con la dichiarazione dello stato pandemico l’Oms può mandare i suoi operatori in loco, come fanno i caschi blu dell’Onu e chiedere ai singoli Paesi di adottare misure di mitigamento, come il fermo di alcune attività o dei trasporti anche via terra. Non è obbligatorio, ma il non rispetto delle disposizioni equivarrebbe alla mancata applicazione di norme internazionali, che implica l’applicazione di sanzioni”.