Black Panther: La Marvel brilla su un nero più acceso che mai
Il Marvel Cinematic Universe inserisce un nuovo e misterioso personaggio prima del tanto atteso Avengers – Infinity War. Animo black, azione esplosione, ma anche quel tocco di dramma
Diciottessimo film del sempre più espanso Marvel Cinematic Universe, distribuito il 14 febbraio 2018. Black Panther è l’ultimo capolavoro targato Marvel.
Una minaccia sta arrivando, ma anche un nuovo eroe
Solo due anni fa la Marvel data vita alla sua Terza Fase con l’uscita di Civil War. Uno dei blockbuster maggiormente apprezzati degli ultimi anni che racchiudeva un numero spropositato di super-eroi trasposto al meglio sotto la regia dei fratelli Russo.
In mezzo ai conflitti tra i personaggi già noti come Captain America, Iron Man eWinter Soldier, facevano le loro prime apparizioni nella macro-trama anche “nuovi” eroi come SpiderMan e Black Panther.
Dopo una dura battaglia legale, la Marvel riportava a casa i diritti sull’Uomo Ragno, con il film uscito nelle sale la scorsa estate. Uno stand alone innovativo e originale che non si focalizzava sulle origini del protagonista di turno. Puntando invece alla forte caratterizzazione del personaggio principale e del suo contesto, la Marvel inseriva alla perfezione un’altra pedina nella propria scacchiera di successo cinematografico.
Il tutto per culminare nell’hype di massa per il prossimo aprile, dove in Avengers – Infinity War vedremo circa 10 anni di produzioni marveliane darsi battaglia in un’unica pellicola che racchiuderà il culminare degli eventi legati alle Gemme dell’Infinito.
Ultima tappa prima del tanto atteso capitolo c’è Black Panther. Uscito nelle sale italiane il giorno di San Valentino, riesce a far innamorare gli appassionati di cinecomics (e non solo) superando negli incassi 50 sfumature di Rosso.
Il titano super-cattivo Thanos sta arrivando. Ma la Marvel mette in campo un altro nuovo super-eroe, T’Challa, re del Wakanda, dotato dei mistici poteri della Pantera Nera. Un personaggio complesso e per niente banale come il film che lo caratterizza, riprendendo le vicende lì dove le avevamo lasciate in Civil War.
Quella luce sul nero e quell’oscurità su Trump
Di film anti-razzismo, incentrati sul black cinematografico, Hollywood ne sta sfornando a bizzeffe. Molti mirati a gettare un’ombra sul presidente degli Stati Uniti d’America.
Ne sono l’esempio la vittoria agli Oscar come Miglior Film di Moonlight lo scorso anno e la candidatura inaspettata di Get Out quest’anno.
Anche la Marvel distribuisce un film completamente black, ma pieno di luce su una cultura ben descritta e piena di qualità sia per la tecnica che per l’anima.
Black Panther ci catapulta nello stato di Wakanda, segreto e misterioso, protetto dai suoi stessi abitanti che grazie alle immense produzioni di vibranio si dimostra come un luogo altamente a lavanguardia e ricco di tecnologie innovative.
Il cammino di T’Challa è quello del classico eroe che deve affermarsi tra la propria gente. Ben caratterizzata nel suo interno con sfaccettature differenti. Ma anche dalle minacce del mondo esterno che inizia a sospettare circa le condizioni di vita del Wakanda. T’Challa è un re saggio e gentile, circondato da guerrieri e consiglieri validi, tutti ben sviscerati nei 134′ della pellicola Marvel.
Esplosioni alla James Bond, animo dark-punk e quel nero brillante
Black Panther è ricco di tentacoli che afferranno diverse culture cinematografiche mixandole al meglio.
Non può mancare l’azione. Inseguimenti, combattimenti 1vs1 e battaglie, macchine e tanto altro di artificale all’ impazzita. Similitudini alla James Bond che accrescono il pathos. Il tutto accompagnato da un soundtrack composto da Kendrick Lamar, rappista nero di fama mondiale.
L’animo black riecheggia con brillantezza per tutta la pellicola, ma mai stroppiando. Il richiamo alle culture africane è dettagliato e coerente. Come lo è il prologo ambientato in Oakland, California, luogo natale del regista Ryan Coogler.
Il luogo natale è ciò per cui si battono gli abitanti del Wakanda, sia per coloro che vogliono servirlo e sia per coloro che vogliono salvarlo.
La trama pone al centro dell’attenzione proprio il Wakanda, a tratti più di T’Challa stesso, costringendo i personaggi a combattere per cosa sia meglio per il loro stato. Da una parte la voglia di rivalsa, la vendetta contro la malvagità del mondo, dall’altra quella di preservarlo, preservando per primi se stessi.
Tematiche piuttosto delicate, ricche di intrecci tra razzismo, diffidenza e salvaguardia di uno stato.
Insomma, la Marvel riesce ad accumulare maturità in una pellicola che anticipa il tanto attesso Avengers – Infinity War. La tanta azione è mescolata bene con ironia, dramma ed una caratterizzazione del Wakanda pressoché perfetta.
“In tempi di crisi i saggi costruiscono ponti mentre gli stupidi alzano barriere”.
Nato a Belvedere Marittimo (CS) il 06/05/1994. Da sempre appassionato di scrittura e giornalismo. Scrive su quelle che sono le sue più grandi passioni: sport, media, Tv e soprattutto cinema. Laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Salerno e attualmente studente della laurea specialistica Corporate Communication & Media.