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Salute

Immuni, come funziona e perché scaricarla: i vantaggi di questa app

In che modo attivare l’applicazione? Come si risulta positivi sull’app? Tutto ciò che c’è da sapere sul servizio

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Immuni App

Per gestire il diffondersi di una pandemia come quella del Covid-19, che flagella il nostro tempo, sarebbe impensabile non ricorrere alla tecnologia. Questo il governo italiano lo sa bene, perciò ha creato appositamente un’applicazione per monitorare i contagi e ricostruire facilmente la rete di contatti dei singoli individui esposti al virus. Si chiama Immuni, e da mesi è sulla bocca di tutti. Come funziona? Ecco i vantaggi derivanti dal download di questa app.

Come funziona Immuni? Ecco in che modo attivare l’applicazione

Immuni attribuisce dei codici casuali a ogni telefono, che cambiano continuamente ogni ora e che non sono in nessun modo collegati ai dati sensibili dell’utente (di cui, tra l’altro, l’applicazione non dispone poiché non è richiesta nessuna iscrizione per usufruire dell’app stessa).

Per attivare l’applicazione Immuni, dunque, basta accendere il Bluetooth del proprio dispositivo. Questo permette ai telefoni che “si incontrano” di scambiarsi i codici casuali. L’applicazione tiene traccia soltanto della rete di contatti tra i codici, senza conoscere le identità che si celano dietro di essi e neanche il luogo dove il contatto è avvenuto.

Immuni, cosa accade se si risulta positivi?

La persona che risulta positiva al Covid-19 può scegliere di condividere i suoi codici generati casualmente con gli altri utenti con cui è entrato in qualche modo in contatto. Questi saranno avvisati tramite una semplice notifica e potranno scegliere di agire di conseguenza. L’utente non è quindi vincolato da nessun obbligo né dovere (se non forse morale).

Immuni non funziona? I requisiti necessari per scaricarla

Alcuni lamentano di non riuscire a scaricare l’applicazione. Questo è forse, al momento, l’unico problema dell’applicazione. I requisiti necessari sono due: l’aggiornamento del software alle versioni minime indicate e la presenza sullo smartphone del BLE, il Bluetooth Low Energy, necessario, come già abbiamo visto, per il funzionamento dell’app. Con più di 5 milioni di download, l’app copre il 18% della popolazione, un dato importante ma destinato sempre più a crescere.

Immuni, allora perché non scaricarla?

Non ci sono motivi per non scaricare l’applicazione. Non sono richiesti dati sensibili, la privacy di ognuno è al sicuro, c’è libera scelta nella diffusione dei propri codici casuali in caso di positività al virus. Tuteliamoci.

Nata a Nocera Inferiore il 3 dicembre 2000, è giornalista praticante presso ZetaNews. Diplomata al Liceo Classico "Marco Galdi" nel 2019, dallo stesso anno è studentessa di Lettere Classiche presso l’Università degli studi di Salerno. Appassionata di scrittura creativa, ha partecipato a diversi concorsi letterari: nel 2016 si è classificata terza al concorso “le parole sono ponti” e nel 2019 si è classificata seconda al Premio Badia di Cava De’ Tirreni. Ama i libri, l’arte e raccontare le ingiuste condizioni del patrimonio artistico della città in cui vive. “Figlia” del Pirandello giornalista, cerca di non fermarsi mai alla narrazione superficiale degli eventi. «E mentre il sociologo descrive la vita sociale qual essa risulta dalle osservazioni esterne, l’umorista armato del suo arguto intuito dimostra, rivela come le apparenze siano profondamente diverse dall’essere intimo della coscienza degli associati». (Pirandello, saggio sull’umorismo)

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