Cronaca
La ripresa post-quarantena a Nocera Superiore: indagine statistica sui commercianti del posto
La soddisfazione nei confronti degli aiuti da parte dello Stato, la gestione della clientela, alcuni preziosi suggerimenti: abbiamo svolto un’intervista ermeneutica con alcuni proprietari di botteghe e negozi sul suolo cittadino
Nel periodo successivo al lockdown, seguito alla prima ondata di Covid-19, abbiamo eseguito un’indagine su un piccolo campione di proprietari di botteghe e negozi sul suolo di Nocera Superiore.
A ogni intervistato è stato proposto un questionario online da compilare. Tra le attività che hanno risposto, abbiamo: abbigliamento, bar e pizzeria, negozio ortofrutticolo, salumeria, grafica e stampa, merceria, vendita al dettaglio di abbigliamento femminile. Dall’intervista ermeneutica emersa una situazione non propriamente rosea.
Il 62,5% degli intervistati ha dichiarato di non essersi sentito tutelato dallo Stato durante l’emergenza Covid; il 37,5% si è sentito parzialmente o totalmente tutelato. Alla riapertura, quasi la totalità dei candidati ha trovato difficoltà. Uno di essi scrive: “dopo pochi giorni di chiusura, abbiamo dovuto affrontare non poche spese per allinearci con le regole di sanificazione e sicurezza.” Solo il 25,5% non ha lamentato alcuna difficoltà. Una piccola percentuale (12,5%) ha dovuto operare tagli sul personale; quasi la maggioranza ha ammesso di non aver affrontato facilmente le spese per garantire il distanziamento sociale nella propria attività.
Al di là dei problemi economici, difficoltosa è a volte anche la gestione della clientela, non sempre ben disposta a rispettare le misure di sicurezza (sempre più diffuso è lo scetticismo nei confronti dell’uso della mascherina) e di distanziamento sociale. Oltre il 50% degli intervistati ha riscontrato questa problematica.
C’è anche chi è spaventato dalla possibilità di contagio e frequenta di meno i locali: anche di questo i proprietari pagano le conseguenze. C’è anche chi, però, non ha mai chiuso e ci comunica di aver assistito a una graduale diminuzione della clientela.
Parlando invece del costo della merce, la totalità degli intervistati asserisce di non aver aumentato il prezzo dei propri prodotti, alcuni anzi li hanno abbassati.
Di seguito riportiamo alcuni dei suggerimenti che i commercianti riterrebbero efficaci per la ripresa economica della propria città.
C’è chi confida nell’intervento del Comune: “Ci vorrebbero iniziative da parte del Comune per incentivare l’arrivo di turisti con interventi radicali sui beni di interesse culturale, di cui il territorio dispone, e che sono invece lasciati alle intemperie e allo sfacelo totale”
“(Proporrei) l’abbassamento delle tasse comunali come Tari, più sorveglianza nei parcheggi”.
C’è chi invece sostiene che sia compito del cittadino responsabile incentivare l’economia della propria città, comprando nei negozi della stessa.