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Cultura

Procida candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022: è tra le finaliste del Mibact

L’isola campana tra le dieci finaliste per ottenere il prestigioso riconoscimento. Lo slogan scelto è “La cultura non isola”

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Tra le tante città italiane candidate per il titolo di Capitale Italiana della Cultura 2022, solo 10 sono le finaliste scelte dalla giuria presieduta da Stefano Baia Curioni. Tra queste, gareggia soltanto una città campana. 

Le finaliste annunciate dal Mibact il 16 novembre: 

  1. Pieve di Soglio (Treviso) 
  2. Verbania (Verbano-Cusio-Ossola)
  3. Ancona
  4. Cerveteri (Roma)
  5. L’Aquila 
  6. Volterra (Pisa) 
  7. Bari 
  8. Procida (Napoli) 
  9. Taranto 
  10. Trapani 

Lo slogan della città di Procida, “la cultura non isola”, ricorda quanto la cultura sia importante in un paese come il nostro e certamente non un qualcosa di “non necessario”, come ci siamo abituati a sentire in questo periodo. Il Project Manager Agostino Riitano ha dichiarato che lo scopo del progetto è dare rilievo alla cultura in quanto accoglienza, innovazione e inclusione. “Il segreto è stato immaginarci come isole perché le isole sono idee: catturano le storie e danno riparo agli uomini”. L’isola come viaggio, ritorno, accoglienza e anche come cultura, inclusione, dialogo. 

La Giunta Regionale ha dichiarato “nella convinzione che il titolo di Capitale della Cultura possa avere effetti concreti e positivi sullo sviluppo turistico e sulla fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale non solo per le città vincitrici ma anche per i territori ad esse connessi, contribuendo a valorizzare l’immagine unitaria e complessiva del sistema turistico e culturale regionale”. 

La città vincitrice sarà comunicata tra il 14 e il 15 gennaio 2021, durante un’audizione pubblica. 

Nata a Nocera Inferiore il 3 dicembre 2000, è giornalista praticante presso ZetaNews. Diplomata al Liceo Classico "Marco Galdi" nel 2019, dallo stesso anno è studentessa di Lettere Classiche presso l’Università degli studi di Salerno. Appassionata di scrittura creativa, ha partecipato a diversi concorsi letterari: nel 2016 si è classificata terza al concorso “le parole sono ponti” e nel 2019 si è classificata seconda al Premio Badia di Cava De’ Tirreni. Ama i libri, l’arte e raccontare le ingiuste condizioni del patrimonio artistico della città in cui vive. “Figlia” del Pirandello giornalista, cerca di non fermarsi mai alla narrazione superficiale degli eventi. «E mentre il sociologo descrive la vita sociale qual essa risulta dalle osservazioni esterne, l’umorista armato del suo arguto intuito dimostra, rivela come le apparenze siano profondamente diverse dall’essere intimo della coscienza degli associati». (Pirandello, saggio sull’umorismo)

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