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La rivoluzione social del mondo del gioco
Sono gli under18 a guidare un mondo sempre più a dimensione social
Condivisione, dirette social, immagini e video, ma anche informazione, cultura, mondo del lavoro. Il nostro presente e la nostra quotidianità si sono letteralmente trasferite su un mondo parallelo: quello dei social. O forse è vero il contrario: sono i social che sono entrati nelle nostre vite. E spesso lo hanno fatto anche in maniera subdola, nascosta, quasi impercettibile. La foto del nostro ultimo piatto, l’ultimo museo che abbiamo visitato prima che con il Covid-19 ci richiudessimo in casa, le notizie che vogliamo commentare, i personaggi che vogliamo seguire, le nostre canzoni, i nostri balli, il nostro divertimento. Tutto è finito su Instagram, Facebook, Twitter, Tik Tok.
È il mondo che cambia e che si adegua. È il mondo che diventa esso stesso un social. Basti pensare, come spiegano a tutte quelle società che hanno utilizzato meccanismi di social gamification nelle proprie attività. Di cosa stiamo parlando? Di tutte quelle tecniche tipiche dei videogiochi, ma apportate a momenti e situazioni extra. I bonus alla fine di un obiettivo, i premi in palio in vista della fine semestre, gli obiettivi condivisi dal team di lavoro. Oppure, per entrare sempre di più nella psicologia spicciola e quotidiana, le app di fitness e benessere che contano i passi giornalieri e offrono premi in cambio di un obiettivo.
Le tecniche della gamification sono partite però soprattutto dagli ambienti ludici, come quelli del gaming e dei casinò online. Un altro mondo che è stato investito da una grande rivoluzione tecnologica, grafica e realistica, con il fine di rendere ancora più coinvolgente e forte la simbiosi tra gioco e utente.
Il successo di Fortnite, il videogioco online amato dai giovani, è da spiegare in questo senso. Stessa cosa per Apex Legends o Call of Duty, che hanno fatto breccia nel cuore dei gamers grazie alla modalità della battle royal, ovvero la possibilità di mettere in contatto milioni di utenti in tutto il mondo, offrendo l’opportunità social anche di condividere video e foto su altre piattaforme. Così facendo, insomma, il gioco diventa una realtà sociale, un luogo dove possono nascere amicizie e rapporti. Ed è ancora più vero in un momento storico come questo, dove siamo per forza rinchiusi in casa. Certo, è sempre bene ricordare ai più giovani di avere a mente alcuni accorgimenti: mai fidarsi degli sconosciuti, neanche online, specie se sembrano i nostri migliori amici.
Ma sono proprio gli under 18 a guidare la rivoluzione. Una rivoluzione che porta il nome di eGaming e di eSports. Passioni che diventano lavori. Con ingaggi milionari, ovviamente.