Cultura
Otium et negotium, tra ascholìa e mos maiorum: storia di una locuzione
Viaggio attraverso la genesi di un’espressione tra le più celebre di quelle figlie del mondo romano, il cui significato è mutato più volte nel tempo
Molto spesso, quando ci si riferisce al mondo classico, specie quello romano, sentiamo parlare di otium et negotium. Prima di addentrarci nell’origine e nel significato di entrambe le parole, dobbiamo precisare che la vita del cives (cittadino) romano aveva contorni decisamente diversi dai nostri. Per il cives romano, la vita era politica. La sua identità era imprescindibilmente legata alla vita pubblica della città.
Otium et negotium, definizione e significato della locuzione latina per Cicerone e Seneca
Le parole otium e negotium sono etimologicamente legate. Il negotium è, per sua stessa definizione, l’opposto dell’otium. La parola è un calco: deriva dal greco ascholìa (formata da alfa privativo e scholé; tempo libero); in negotium la negazione è espressa dal prefisso neg. Il negotium è, quindi, tutto ciò che non è tempo libero: occupazioni e attività pubbliche. Fino all’epoca di Cicerone e per tutto il periodo della res publica, il cives romano ideale cerca di conciliare otium e negotium, in un perfetto equilibrio.
Le sfumature delle due parole variano a seconda del secolo che prendiamo in considerazione, pertanto è difficile attribuire loro un significato completo. Nella commedia plautina e terenziana, i personaggi dediti all’otium sono outsider che sfidano il mos maiorum romano (laddove con mos maiorum si intende la morale tradizionale della civiltà romana). Cicerone poi, vicino agli ideali di humanitas del Circolo degli Scipioni, rivaluterà il concetto di otium.
Nel De Oratore, Cicerone affermerà che lo stato ideale di un individuo si basa su un’alternanza serena di otium e negotium. Nel I secolo d.C., con Seneca, l’otium assumerà un valore fondamentale poiché sarà legato alla speculazione filosofica, altra cosa per cui non c’era spazio nel pragmatismo della civiltà romana fino a quel momento. È interessante notare come in italiano la parola ozio (derivato di otium) abbia assunto un’accezione completamente negativa.