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Cronaca

Covid-19, Draghi: “Dal 26 aprile riaprono tutte le scuole e ristorazione all’aperto”

Verso la fine del mese corrente ci sarà il via alle riaperture, tutte frutto di un calcolo ragionato, come fa sapere il Presidente del Consiglio

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Mario Draghi presidente del Consiglio
Foto: Flickr.com

L’Italia inizia a intravedere qualche spiraglio di luce per le riaperture. A confermarlo è stato il Presidente del Consiglio Mario Draghi che ha confermato la svolta dal 26 aprile. Riapriranno tute le scuole e la ristorazione all’aperto. Sarà solo l’inizio di un percorso che traghetterà il Paese verso la ripartenza economica e sociale.

Covid-19, Mario Draghi: “Un rischio calcolato, i dati sono in miglioramento”

In una conferenza stampa indetta questo pomeriggio, l’ex presidente della Bce ha illustrato il piano riaperture, dettato dai dati che sono in miglioramento:

Il governo ha preso un rischio, ragionato, fondato sui dati, che sono in miglioramento, non drammatico, ma in miglioramento. Questo rischio incontra le aspettative dei cittadini e si fonda su una premessa: che quei provvedimenti che governano il comportamento nelle attività riaperte siano osservati scrupolosamente, quindi mascherine e distanziamenti. In questo modo questo rischio si traduce in una opportunità straordinaria non solo per l’economia ma anche per la nostra vita sociale“.

L’attenzione deve continuare ad essere alta: “Se i comportamenti sono osservati e sulla campagna vaccinale non ho dubbi che sarà sempre meglio la possibilità che si torni indietro è molto bassa e in autunno la vaccinazione sarà molto diffusa“. Inoltre, sempre dal 26 aprile, ritornerà la fascia gialla.

Infine una risposta a chi ha accusato il governo di aver preso una decisione senza un’evidenza scientifica:

Non credo che non sia stata data evidenza scientifica alla base dei provvedimenti. La decisione sulle aperture all’aperto sono basate su evidenze scientifiche, come quella di posporre il richiamo di alcuni vaccini. Mi pare si dia conto della base scientifica delle decisioni prese. I distanziamenti, ad esempio: se passo l’intera serata in ambiente chiuso a cinquanta centimetri da chi mi sta vicino a tavola, probabilmente mi contagio. Non sono decisioni prese così, per vedere l’effetto che fa.”

Nato ad Avellino nel maggio '95 è un giornalista, attivista antimafia e talvolta scrittore un po' troppo malinconico. Grande appassionato di sport, divoratore di libri e ascoltatore incallito dei Pearl Jam.

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