Cronaca
Serra di Pratola, dove il senso civico è più forte dell’abbandono
Una comunità che si è scoperta tanto matura da poter far da sé. Non è il lascito di un buon padre, ma unione di intenti nel ripulire la spazzatura e restituire al territorio quel profumo di onestà, del quale ha tanto bisogno
“Un’azione non è mai fine a se stessa. Può essere la scintilla di un cambiamento, un segnale, uno scossone“.
Siamo a Serra di Pratola, frazione di Pratola Serra dove, come noto ormai da tempo, il consiglio comunale è stato sciolto per ingerenze e infiltrazioni camorristiche dalla fine dello scorso anno. L’eredità che ne è derivata è stata quella di un comune sul lastrico, economicamente e socialmente.
Strutturalmente, le cose vanno ancora peggio. Strade disastrate e parchi impraticabili. In particolare, quello sito in via Chiaio è tutto fuorché un posto destinato allo svago dei più piccini e punto di aggregazione. Sterpaglia da far invidia ad una savana, giostre pericolanti e immondizia sparsa a destra e manca a causa della mancanza degli addetti alle pulizie.
Una problematica che si protrae dal giugno del 2020, ma che adesso aveva raggiunto il culmine. Un manipolo di ragazzi, armati di buona volontà e di grande senso civico, ha deciso di dare una nuova vita, un nuovo volto a quel luogo che non è altro che l’anima e simbolo della comunità.
Spinti dal senso di abbandono e smarrimento, dovuto ai mesi dove tra amare sorprese, giochi politici e silenzi i cittadini si sono sentiti merci da scambio. Cercando di dissipare la delusione del tradimento di chi ha agito alle spalle del popolo. Animati dalla voglia di rivalsa nei confronti di chi, anno dopo anno, ingiustizia su ingiustizia, ha spinto la comunità a questo punto: provvedere da sola ai danni fatti dagli amministratori.
Apice del fallimento, punto più basso del baratro.
Una comunità che si è scoperta tanto matura da poter far da sé. Non è il lascito di un buon padre, ma unione di intenti nel ripulire la spazzatura e restituire al territorio quel profumo di onestà, del quale ha tanto bisogno. Non stiamo parlando certo di rivoluzione, le erbacce vere sono ancora tutte lì, ma possiamo sicuramente parlare di un segnale forte e chiaro: un popolo unito e compatto, che vuole ristabilire i suoi diritti.