Cronaca
Pratola Serra, disposta l’incandidabilità per 6 ex amministratori
A seguito di diverse udienze che si sono svolte negli scorsi mesi presso il Palazzo di Giustizia del capoluogo, è arrivata la sentenza per parte degli imputati. Non potranno candidarsi per due tornate elettorali e sono stati, inoltre, obbligati a pagare le spese processuali per circa 5mila euro
Un nuovo scossone scuote il comune di Pratola Serra: 6 ex amministratori sono stati condannati all’incandidabilità. Questo è quanto deciso dal Tribunale di Avellino dopo aver esaminato le motivazioni che, nell’ottobre 2020, avevano portato allo scioglimento del consiglio comunale dell’amministrazione Aufiero.
Pratola Serra, 6 ex-amministratori incandidabili per due tornate elettorali
A seguito di diverse udienze che si sono svolte nei primi mesi dell’anno presso il Palazzo di Giustizia del capoluogo, è arrivata la sentenza per parte degli imputati. I magistrati della I Sezione Civile del Tribunale di Avellino, presieduta dal presidente Vincenzo Beatrice e dai giudici Sossio Pellecchia e Gaetano Guglielmo, hanno accolto la declaratoria sollecitata dal Ministero dell’Interno e dall’Avvocatura di Stato.
L’ex sindaco Emanuele Aufiero, l’ex presidente del Consiglio Comunale Antonio Aufiero nonché suo predecessore e altri quattro componenti consiliari “non sono candidabili alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali in relazione ai due turni elettorali successivi al decreto del Presidente della Repubblica dissolutivo del Consiglio Comunale di Pratola Serra del 26 ottobre 2020 e li ha condannati in solido a pagare le spese di lite al Ministero dell’Interno, liquidate in 4.450,00 euro.”
Alla base di tale decisione, gli inquirenti hanno ritenuto gli ex-amministratori “responsabili delle condotte, commissive, omissive, collusive, dolose o anche semplicemente colpose che hanno dato causa allo scioglimento comunale di Pratola Serra e per dichiararli conseguentemente incandidabili”. Inoltre, fondamentale per questa sentenza, è stata la relazione del Prefetto Paola Spena e della Commissione di Accesso.
Discorso diverso per Massimo Panza nei confronti del quale il Tribunale di Avellino “ha estinto il giudizio e condanna il Ministero dell’Interno a pagargli le spese di lite, liquidate in 2.225,00 euro per compensi professionali, oltre iva, se dovuta e cpa come per legge nonché il rimborso delle spese forfettarie nella misura del 15%“.