Cronaca
Alessandro Zan al Giffoni Film Festival: giovani, omobitransfobia e inclusione
Il promotore della legge: “Se questo tema appassiona i giovani di questo Paese è la dimostrazione che stiamo andando verso un futuro di inclusione e non di esclusione ed emarginazione”
Alessandro Zan è il deputato del PD promotore della legge contro l’omobitransfobia, abilismo e misoginia. Il politico era inizialmente atteso al Giffoni Film Festival il 30 luglio. Il suo intervento è stato però anticipato ad oggi, 29 luglio.
L’onorevole Alessandro Zan è stato accolto a Giffoni 50 Plus e ha incontrato dapprima i ragazzi di Impact. “Vedevo il Giffoni quasi come una cosa mitologica, ne sentivo parlare dai giornali. Essere oggi qui per la prima volta è per me una grande emozione”. Difatti, questa è la prima edizione del Giffoni che vede l’onorevole come ospite. Il tema dell’omobitransfobia è molto sentito dai giovani, gli stessi giovani a cui il Giffoni si rivolge ogni anno. Protagonisti di questo incontro sono stati proprio i ragazzi di Impact che hanno rivolto molte domande al deputato.
“I crimini d’odio sono reati insidiosi perché vanno a colpire le persone non per quello che fanno ma semplicemente per quello che sono, semplicemente perché esistono” spiega il politico rispondendo alla domanda di una ragazza di Impact. “La politica considera il tema dei diritti civili come un corollario non volendo capire che invece il riconoscimento di questi diritti è la cartina di tornasole del grado di salute di un Paese. Laddove i diritti vengono riconosciuti, tutti i cittadini si sentono parte di una comunità. Laddove tutti sono riconosciuti e hanno le stesse opportunità’, c’è un sentire, una comunità che va verso una direzione positiva; non è un caso che nei paesi dove vengono riconosciuti i diritti civili, si vive meglio, con più tutele e garanzie”. E ancora afferma: “Se questo tema appassiona i giovani di questo Paese è la dimostrazione che stiamo andando verso un futuro di inclusione e non di esclusione ed emarginazione. Sono sicuro che voi riuscirete a cambiare il mondo, da Giffoni e non solo”.
La giornalista di Leggo Rita Vecchio, intervistando l’onorevole al Giffoni Film Festival, ha posto alla sua attenzione un caso specifico: il tennista Fabio Fognini ha urlato un insulto omofobo durante le Olimpiadi e si è successivamente scusato dando la colpa al caldo. La giornalista chiede se l’omofobia può passare per una distrazione e Alessandro Zan risponde: “è nelle nostre vene, nella nostra educazione fatta di stereotipi e pregiudizi. Il lavoro che le scuole e che ciascuno di noi deve fare su di sé può aiutarci a superarla. Anche a Fognini consiglio di fare un lavoro su questo”.