Cronaca
Legalizzazione droghe leggere, al via la raccolta firme per la depenalizzazione della cannabis
Parte la proposta per la legalizzazione della marijuana: “Una delle questioni sociali più importanti nel nostro Paese”
Al via la raccolta firme per il referendum sulla cannabis in Italia. La legalizzazione delle droghe leggere e la conseguente depenalizzazione del consumo. Oggi è stato depositato alla Cassazione un quesito che propone di intervenire sia sul piano della rilevanza penale sia su quello delle sanzioni amministrative per quanto riguarda la cannabis in Italia.
Referendum cannabis Italia dove firmare: come partecipare alla raccolta firme
La proposta è stata presentata e depositata da esperti, giuristi e militanti, da sempre impegnati contro il proibizionismo, coordinati dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Antigone, Società della Ragione. Quali partiti supportano il referendum sulla cannabis? Parteciperanno rappresentanti di +Europa, Possibile e Radicali italiani, al fianco di associazioni e cittadini per questa battaglia.
Come partecipare alla raccolta firme per la depenalizzazione delle droghe leggere? Per firmare per avere il referendum cannabis in Italia bisognerà collegarsi al sito ufficiale e seguire gli step. Sarà possibile firmare in soli 20 giorni in quanto, come previsto dalla legge, le firme vanno raccolte dall’ 1 gennaio al 30 settembre dello stesso anno. Una possibilità unica, quella di firmare con la firma digitale, con la quale si potrà aderire all’iniziativa.
Questo quanto si legge in una nota: “I promotori si appellano al governo affinché non vi siano discriminazioni circa la possibilità di consegna delle firme certificate entro il 30 ottobre, come per gli altri referendum presentati in Cassazione prima del 15 giugno. Quello della coltivazione, vendita e consumo di cannabis è una delle questioni sociali più importanti nel nostro Paese. Un tema che attraversa la giustizia, la salute pubblica, la sicurezza, la possibilità di impresa, la ricerca scientifica, le libertà individuali e, soprattutto, la lotta alle mafie. Sono 6 milioni i consumatori di cannabis in Italia, tra questi anche moltissimi pazienti spesso lasciati soli dallo Stato nell’impossibilità di ricevere la terapia, nonostante la regolare prescrizione. Questi italiani hanno oggi due sole scelte: finanziare il mercato criminale nelle piazze di spaccio o coltivare cannabis a casa rischiando fino a 6 anni di carcere. Un dibattito che non può più essere rimandato e deve essere affrontato con ogni strumento democratico”.