Cronaca
Mivar, è morto il fondatore Carlo Vichi: portò il televisore nelle case degli italiani
Aveva 98 anni. Tutto sulla vita dell’imprenditore
Una triste notizia funesta il pomeriggio italiano: è morto Carlo Vichi, fondatore della Mivar. Aveva 98 anni. Vichi era considerato in un certo senso tra i padri della televisione tricolore: era stato lui a portare, con la sua azienda, il televisore nelle case degli spettatori italiani. Ecco alcune info su di lui: sul suo patrimonio, e la sua vita privata, come sui suoi figli e sua moglie.
Il padre del televisore è andato via: la sua biografia
Carlo Vichi nacque a Montieri, in provincia di Grosseto, nel 1923, ma era cresciuto a Milano e si era sposato nel quartiere periferico dell’Ortica. Un milanese a tutto tondo, come testimonia il nome della stessa Mivar, che non è altro che l’acronimo per Milano Vichi Apparecchi Radio, lo storico marchio italiano dei televisori, stabilita ad Abbiategrasso.
La Mivar era stata fondata da Vichi nel 1945, quando l’imprenditore aveva solo 22 anni. Rapidamente l’azienda crebbe con la produzione di televisori grazie al boom degli anni ’70-’80, chiudendo tuttavia i battenti nel 2013; molto probabilmente, non è riuscita a tenere il passo con le trasformazioni tecnologiche nel settore televisivo. Nel 1999 arrivò il record di produzione, 950mila apparecchi, con l’azienda che ha raggiunto una quota al 35%.
Carlo Vichi vita privata: news su patrimonio, moglie e figli
L’impronta fortemente paternalistica, ma sicuramente vicina ai propri dipendenti, ha reso Carlo Vichi uno degli imprenditori più importanti dell’ultimo secolo. Non conosciamo molto della sua vita privata, ma sappiamo che Vichi non gradiva la presenza dei sindacati nella propria azienda, e non nascondeva le simpatie per il periodo fascista.
L’imprenditore si sposò nel quartiere periferico dell’Ortica nel 1944, a soli 21 anni, con Annamaria Fabbri, con cui aveva avuto quattro figli. Al proprio funerale, aveva lasciato detto in alcune interviste “non dovranno esserci le autorità. La bara dovrà essere al centro dello stabilimento, poi ci sarà una bella festa”.