Cronaca
Campania, dieci casi di avvelenamento per aver mangiato una verdura
Si tratterebbe della mandragora, stando alla sintomatologia, pianta che si può confondere con spinaci e biete
È notizia delle ultime ore quella che vede dieci casi di avvelenamento in Campania, registrati in pazienti che hanno riportato di aver mangiato una verdura. Si tratterebbe della mandragora, stando alla sintomatologia, pianta che si può confondere con spinaci (avvelenati, in questo caso) e biete. Gli stessi ‘spinaci’ sono stati ritirati dal mercato in diverse province.
Spinaci avvelenati perché scambiati per mandragora: i sintomi
Dieci persone appartenenti a due nuclei familiari sono state ricoverate per intossicazione all’ospedale Santa Maria Delle Grazie. La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa Agi. Secondo quanto apprendiamo, i pazienti in questione avrebbero ingerito verdura probabilmente velenosa, acquistata in diversi negozi nei comuni di Quarto e Monte di Procida.
Tutto lascia pensare all’ingerimento della mandragora, una pianta velenosa che si può facilmente confondere con spinaci, o anche con le biete. In apparenza, questa pianta è molto simile agli spinaci freschi o ad altri tipi di lattuga, ma le sue foglie, come detto, sono davvero molto velenose per l’organismo umano se ingerite.
La pianta in questione contiene degli alcaloidi particolarmente nocivi per l’organismo. Sono gravi le condizioni di un uomo di 44 anni, ricoverato in prognosi riservata. Tra i sintomi troviamo dilatazione delle pupille, insieme a secchezza delle fauci, visione offuscata, tachicardia, sonnolenza, allucinazioni, episodi maniacali, delirio, confusione mentale ma anche febbre.
Gli ‘spinaci’ avvelenati sono stati ritirati dal mercato in diverse province della Campania. Sembra che la verdura pericolosa sia stata venduta in due diversi negozi, a Monte di Procida e a Quarto; l’Asl Napoli 2 ha iniziato alcuni accertamenti per stabilire la dinamica dei fatti. In azione anche i Nas con i tecnici di prevenzione dell’azienda sanitaria locale, al momento in giro nei principali mercati della zona per capire se fasci di verdura pericolosi siano ancora in commercio, o se siano stati già ritirati.