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Commemorazione dei defunti, una giornata di preghiere e tradizioni
Una ricorrenza molto importante per tutti i fedeli, che in questo giorno commemorano i propri cari defunti
È una delle ricorrenze più sentite dell’autunno italiano, e non solo, la commemorazione dei defunti. Il giorno del 2 novembre è un’occasione per tutti i cristiani per commemorare le persone care scomparse e, in generale, dedicare loro una giornata di preghiera. Ecco alcune frasi da inviare come buongiorno per il 2 novembre 2022, nonché alcune poesie per questa giornata particolare.
Frasi di buongiorno e buon 2 novembre 2022: le più emozionanti da inviare su WhatsApp
Il 2 novembre è una giornata molto importante per tutti i fedeli, che in questo giorno commemorano i propri cari defunti. Un’occasione che ha ispirato, come vedremo anche in seguito, tantissimi poeti, che hanno dedicato alla giornata dei pensieri davvero profondi. Ecco alcune frasi da inviare ad amici e parenti via WhatsApp. Qui, invece, dove trovare alcune immagini dedicate al 2 novembre.
- Il dolore è sordo, il dolore è muto. Il dolore è sordomuto. Sordo perché ascolta solo sé stesso, muto perché non ci sono parole che possano parlarne.
A. G. Pinketts, L’assenza dell’assenzio - Questa candela è per te che sei lassù… Che questa luce ti raggiunga e ti porti il mio amore.
- Se un giorno non mi vedessi più varcare la soglia della porta
come sono solita fare,
alza gli occhi al cielo turchese di un nuovo giorno
e cercami fra le stelle che accendono la luce della volte celeste,
fra le odoroso ginestre gialle che incorniciano le nostre colline.
Cercami negli occhi di chi ami.
Cercami nel silenzio del tuo Cuore.
Stephanie Sorrel - Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
(Eugenio Montale)
Poesie per la commemorazione dei defunti: “A Livella” di Totò
Quando si parla di poesie dedicate al 2 novembre non possiamo che fare riferimento alla celebre “‘A Livella” di Totò, al secolo Antonio de Curtis, straordinario attore e poeta napoletano. Ve ne riportiamo qui, per praticità, le prime due e le ultime due strofe.
Ogn’anno,il due novembre,c’é l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.
Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch’io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.
[…]
‘Nu rre,’nu maggistrato,’nu grand’ommo,
trasenno stu canciello ha fatt’o punto
c’ha perzo tutto,’a vita e pure ‘o nomme:
tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?
Perciò,stamme a ssenti…nun fa”o restivo,
suppuorteme vicino-che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”