Politica
Governo, salta la norma sul Pos: sarà obbligatorio per qualsiasi cifra
Si cercano soluzioni per i commercianti, ma anche per i tassisti, per dare una risposta al tema dei costi delle commissioni sui pagamenti digitali
Il Governo Meloni fa un passo indietro sulla questione Pos. L’idea dell’esecutivo di introdurre una soglia di 60 euro per rendere obbligatoria per i commercianti l’accettazione di carte di pagamento (bancomat, carte di credito etc), sparisce dalla manovra. Si potrà continuare a pagare con il bancomat anche il caffè.
La decisione arriva dopo l’esito di una trattativa con Bruxelles. La norma contrasterebbe con obiettivi e target del Pnrr raggiunti dall’Italia lo scorso anno. Ora il Governo è alla ricerca di soluzioni per i commercianti, ma anche per i tassisti, per dare una risposta al tema dei costi delle commissioni sui pagamenti digitali.
A confermare la notizia è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenendo in commissione Bilancio alla Camera dove ha annunciato gli emendamenti definitivi presentati dal governo Meloni sulla legge di Bilancio. «Nell’emendamento che presenterà il governo è prevista l’eliminazione della normativa relativa al Pos. Lo rimettiamo alla valutazione della commissione per quanto riguarda eventuali forme, che noi caldeggiamo, di ristoro o risarcimento per gli operatori che si dovranno trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni», ha sottolineato il ministro.
Per quanto riguarda invece il tetto del reddito per il taglio del cuneo fiscale, il ministro ha affermato che «passerà da 20 a 25mila», mentre negli emendamenti alla manovra ci sarà l’innalzamento a 600 euro delle pensioni minime per tutti quelli che hanno 75 anni. «Abbiamo previsto – ha sottlineato Giorgetti – la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024, è stata elevata la percentuale della fascia di pensioni da 4 a 5 volte la minima e ridotte conseguentemente quelle a salire per quanto riguarda i redditi».
Manovra, confermato il taglio del Reddito di Cittadinanza
Nella manovra sarà confermato, invece, il taglio del Reddito di Cittadinanza. L’esecutivo ha previsto per il 2023 l’assegno ai percettori solo per 7 mesi invece degli 8 previsti. Per quanto riguarda invece il Superbonus 110%, il termine per presentare la Cilas è fissato al 31 dicembre. «Negli emendamenti del governo – ha affermato il ministro dell’Economia – è recepita quella che è una volontà emersa in commissione al Senato sul dl quater e recepita qui per motivi di tempo: la possibilità di presentare la cilas per i condomini entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il regime di maggior favore al 110%».