Calcio
Calcio, è morto Carlo Mazzone: aveva 86 anni
L’ex tecnico di Roma, Perugia, Brescia, tra le (tante) altre, si è spento nel pomeriggio di sabato 19 agosto. Scompare un uomo che ha attraversato le epoche del calcio italiano
Lutto nel mondo del calcio. È morto Carlo Mazzone. L’ex allenatore aveva 86 anni. Mazzone si è spento nel pomeriggio di sabato 19 agosto. Il mondo del pallone piange una delle figure più carismatiche, amate e rispettate dell’ambiente calcistico italiano. Con una carriera che ha attraversato decenni, Mazzone ha lasciato un segno indelebile sia come calciatore che come allenatore, riuscendo a coniugare passione, grinta e una profonda conoscenza tattica del gioco.
Morto Carlo Mazzone, un uomo che ha attraversato le epoche del calcio italiano
Nato nel 1937, Mazzone ha iniziato la sua carriera come calciatore, ma è sulla panchina che ha davvero fatto la differenza. Dalla guida di squadre come la Roma, la Brescia, il Perugia e tante altre, il suo stile unico e spesso fuori dagli schemi ha reso ogni sua squadra un avversario temibile e affascinante da affrontare.
Per chi ha avuto la fortuna di vederlo in azione, non potrà mai dimenticare la sua famosa corsa lungo la panchina in un memorabile Brescia-Atalanta 3-3 o i suoi momenti di pura emozione quando le sue squadre segnavano un gol.
Oltre ai successi sul campo, Mazzone ha avuto un ruolo chiave nel lanciare e sviluppare numerosi talenti giovani nel calcio italiano. La sua capacità di riconoscere e nutrire giovani talenti è stata fondamentale per la crescita del calcio italiano negli anni ’80 e ’90. Su tutti, Francesco Totti, lanciato proprio dall’allenatore romano.
Nel 2019, in segno di riconoscimento e stima per la sua carriera e il suo legame con la città, gli è stata dedicata la nuova tribuna Est dello Stadio Cino e Lillo Del Duca di Ascoli Piceno. Lo stesso anno, è stato onorato con l’inserimento nella Hall of Fame del calcio italiano, sottolineando ulteriormente il suo impatto e la sua importanza nel panorama calcistico nazionale.
Ma Mazzone non era solo un grande professionista; era anche un uomo d’onore, con valori forti e una personalità carismatica che lo rendeva amato sia dai suoi giocatori che dai tifosi. La sua lealtà, integrità e sincerità sono qualità che sono diventate sempre più rare in un mondo come quello del calcio professionistico, e che hanno fatto di lui un vero e proprio punto di riferimento.