Salute
OMS, virus dell’aviaria rilevato in acque reflue negli USA: “Attenzione al latte crudo”
I risultati preoccupano gli scienziati, indicando una possibile diffusione silenziosa del virus tra le mucche. L’epidemiologo Bowman: “Trovate tracce di RNA virale nel 40% dei prodotti lattiero-caseari esaminati”
L’influenza aviaria H5N1 continua a preoccupare negli USA, divenendo endemica tra i bovini da latte dopo il salto di specie. Recentemente, il virus è stato rilevato nelle acque reflue di nove città texane tra marzo e aprile, periodo in cui sono stati segnalati focolai negli allevamenti bovini e un caso umano.
Influenza aviaria negli USA, Bowman: “RNA virale nel 40% dei prodotti lattiero-caseari esaminati”
Il monitoraggio da parte dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) sta intensificando gli sforzi per tracciare la diffusione del virus attraverso il monitoraggio delle acque reflue, rilevando picchi di influenza A, di cui l’H5N1 è un sottotipo.
I risultati preoccupano gli scienziati, indicando una possibile diffusione silenziosa del virus tra le mucche, i cui sintomi si riflettono anche nelle variazioni di colore e consistenza del latte. Un recente studio condotto dall’epidemiologo veterinario Andrew Bowman della Ohio State University ha trovato tracce di RNA virale nel 40% dei prodotti lattiero-caseari esaminati, suggerendo una prevalenza più alta del virus rispetto a quanto precedentemente ritenuto.
Nonostante ciò, le autorità sanitare assicurano che non vi è motivo di allarme per i consumatori di latte. La pastorizzazione, processo che riscalda il latte a 72 gradi per 15 secondi, è stata confermata efficace nell’eliminare il virus. Il Direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Ghebreyesus, ha ribadito che il latte pastorizzato è sicuro e che il rischio per la salute pubblica rimane “basso”.