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Partite IVA, le novità del regime forfettario per il 2025: ecco cosa cambia

Numerose semplificazioni operative di stampo digitale e non migliorano la gestione dei professionisti. Invariato il limite di reddito a 85mila euro

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Bonus e incentivi tasse

Il regime forfettario rimane una delle opzioni fiscali più apprezzate per lavoratori autonomi e piccole imprese in Italia. Dal suo debutto, questa formula si è affermata come una soluzione snella e vantaggiosa, ideale per chi vuole concentrarsi sulla propria attività senza essere schiacciato dal peso della burocrazia e della pressione fiscale. Anche nel 2025 il regime forfettario conserva la sua natura semplificata, ma introduce alcune novità che lo rendono ancora più interessante per un’ampia fascia di contribuenti. In questo articolo, esploreremo nel dettaglio cosa cambia, quali sono i requisiti, i vantaggi e i limiti da tenere a mente per gestire una Partita IVA con regime forfettario nel 2025.

Come funziona il regime forfettario nel 2025: le aliquote e il calcolo

Uno dei motivi principali per cui il regime forfettario continua a essere popolare è senza dubbio la convenienza fiscale. Nel 2025, l’aliquota ordinaria rimane fissata al 15% sul reddito imponibile, un valore che permette di contenere sensibilmente il carico fiscale rispetto ad altri regimi. Per chi è agli inizi e avvia una nuova attività, l’aliquota è ancora più bassa: si scende al 5% per i primi cinque anni, a patto di rispettare specifici requisiti, come non aver esercitato attività professionali nei tre anni precedenti e non proseguire un’attività svolta da un altro soggetto.

Il reddito imponibile si calcola applicando un coefficiente di redditività ai ricavi o compensi dichiarati, un elemento che varia in base al settore di attività. Ad esempio, chi opera nel settore delle professioni utilizza un coefficiente del 78%, mentre per il commercio all’ingrosso e al dettaglio il coefficiente scende al 40%. Questo sistema consente di semplificare la determinazione dell’imposta, eliminando la necessità di calcolare le spese effettive, che vengono sostituite da una percentuale forfettaria.

Regime forfettario nel 2025, requisiti e limiti di reddito

Per l’anno 2025, il limite di ricavi o compensi per accedere al regime forfettario rimane invariato a 85.000 euro. Tuttavia, la Legge di Bilancio 2025 ha introdotto una modifica riguardante i lavoratori dipendenti e i pensionati: il limite di reddito da lavoro dipendente o assimilato percepito nell’anno precedente, oltre il quale non è possibile aderire al regime forfettario, è stato innalzato da 30.000 a 35.000 euro.

Questo significa che, a partire dal 2025, i contribuenti che nel 2024 hanno percepito redditi da lavoro dipendente o pensione superiori a 35.000 euro non potranno accedere al regime forfettario.

Permangono inoltre altri requisiti fondamentali per accedere al regime, tra cui:

  • Non essere soci di società di persone o SRL che adottano la trasparenza fiscale.
  • Non svolgere attività di lavoro dipendente con redditi superiori a 30.000 euro lordi annui, salvo che si tratti di lavoro part-time compatibile con l’attività autonoma.
  • Non superare la soglia dei 20.000 euro di spese annue per personale dipendente o collaboratori.

Questi criteri servono a garantire che il regime sia destinato a piccoli imprenditori e professionisti che non superano determinate soglie di reddito e spese.

Digitalizzazione e semplificazioni: cosa cambia nella gestione

Oltre alle modifiche sui limiti di reddito, il 2025 porta con sé ulteriori semplificazioni operative. La fatturazione elettronica, ormai obbligatoria per tutti i forfettari, è stata resa più accessibile grazie a strumenti digitali sempre più efficienti. Il portale dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio, offre nuove funzionalità per la compilazione guidata delle fatture, riducendo il rischio di errori e semplificando il monitoraggio delle soglie di fatturato.

Inoltre, per chi è nel regime forfettario, è ora possibile accedere a un servizio di verifica in tempo reale del fatturato dichiarato, così da evitare brutte sorprese a fine anno. Questa digitalizzazione è un passo avanti importante, che permette ai contribuenti di dedicare meno tempo alla gestione fiscale e più energie al proprio lavoro. Infine, l’eliminazione di adempimenti complessi come la liquidazione periodica dell’IVA continua a rendere il regime forfettario una scelta particolarmente vantaggiosa per chi vuole semplificare la propria attività fiscale.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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