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Magistratura, cos’è e come funziona la riforma sulla separazione delle carriere

Un provvedimento che riaccende il dibattito su una tematica sempre in grande spolvero. Analizziamo i pro e i contro di questo modus operandi che contraddistingue il diritto italiano

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Legge

La separazione delle carriere dei magistrati è un tema ricorrente nel dibattito giuridico e politico italiano. Questo principio riguarda la distinzione tra il ruolo del pubblico ministero, che rappresenta l’accusa, e quello del giudice, che ha il compito di emettere sentenze in modo imparziale. In Italia, i magistrati appartengono a un unico ordine, il che consente loro di passare da una funzione all’altra durante la carriera. Ma quali sono le implicazioni di questa proposta? Quali i vantaggi e i rischi? E come funziona negli altri Paesi europei? Facciamo focus su quello che potrebbe implicare la riforma del 2025 in merito.

Cosa significa separazione delle carriere dei magistrati?

La separazione delle carriere prevede che i magistrati del pubblico ministero e quelli giudicanti seguano percorsi professionali distinti, con accesso a concorsi separati, diverse gerarchie e una netta autonomia reciproca. Questa distinzione mira a garantire una maggiore imparzialità del giudice, evitando potenziali influenze derivanti dall’appartenenza a un medesimo ordine professionale.

Attualmente, in Italia, giudici e pubblici ministeri sono selezionati tramite un unico concorso e appartengono allo stesso ordine, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Questa commistione è vista da alcuni come un potenziale ostacolo all’equidistanza tra accusa e difesa, poiché potrebbe creare una sorta di “corporativismo” interno.

Perché si parla di separazione delle carriere?

Il dibattito è alimentato dalla necessità di rafforzare la percezione di imparzialità e indipendenza della magistratura, in linea con i principi dello Stato di diritto. La separazione delle carriere è sostenuta principalmente per garantire:

  1. Un giudice realmente terzo: La distinzione tra accusa e giudizio è essenziale per assicurare che il giudice non abbia legami o condizionamenti con la parte accusatoria.
  2. Trasparenza e indipendenza: Percorsi separati riducono il rischio di conflitti di interesse e aumentano la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario.
  3. Allineamento agli standard europei: In molti Paesi europei, le carriere di giudici e pubblici ministeri sono nettamente separate.

Pro e contro di questo aspetto del diritto

Vantaggi

  • Imparzialità garantita: La separazione elimina il sospetto che i giudici possano avere pregiudizi a favore del pubblico ministero.
  • Maggiore professionalità: Ogni ruolo può specializzarsi ulteriormente, migliorando l’efficienza del sistema giudiziario.
  • Aderenza ai principi costituzionali: Una netta distinzione tra accusa e giudizio è più coerente con il principio di giusto processo.

Svantaggi

  • Rischio di politicizzazione: La creazione di due corpi separati potrebbe esporre il pubblico ministero a pressioni politiche maggiori.
  • Complicazioni amministrative: Separare percorsi e istituzioni richiederebbe una revisione complessa del sistema attuale.
  • Perdita di flessibilità: La possibilità di passare da un ruolo all’altro ha arricchito storicamente la magistratura italiana, offrendo una visione d’insieme delle dinamiche giudiziarie.

La riforma del 2025 sulla separazione delle carriere

Nel 2025, il governo italiano ha approvato una riforma significativa che introduce gradualmente la separazione delle carriere dei magistrati. La riforma prevede la creazione di due percorsi distinti fin dal concorso di accesso, con la suddivisione in due organi separati: uno dedicato alla carriera giudicante e l’altro alla carriera requirente.

Un punto centrale della riforma è stato il rafforzamento delle garanzie di indipendenza per il pubblico ministero, che sarà autonomo sia dal potere esecutivo sia dal sistema giudicante.

La riforma introduce anche un nuovo modello di gestione per il Consiglio Superiore della Magistratura, che sarà suddiviso in due sezioni separate, una per i giudici e una per i pubblici ministeri. Questo cambiamento mira a garantire una maggiore trasparenza e una governance più efficace.

Le prime applicazioni della riforma sono previste per il 2026, con un periodo di transizione di cinque anni per adeguare il sistema giudiziario e formare i nuovi magistrati secondo i percorsi distinti. Sebbene la riforma sia stata accolta con favore da molte forze politiche e professionisti del settore, alcuni critici temono un aumento della burocratizzazione e delle tensioni tra le due categorie.

Come funziona in Europa? Il punto di vista dei diversi Stati

In molti Paesi europei, la separazione delle carriere è la norma:

  • Francia: I giudici e i pubblici ministeri seguono percorsi formativi distinti e appartengono a corpi separati, pur rimanendo sotto l’autorità del Ministero della Giustizia.
  • Germania: Anche qui le carriere sono separate, con un sistema fortemente federalista che garantisce un’elevata autonomia dei giudici.
  • Spagna: I giudici appartengono a un corpo diverso rispetto ai pubblici ministeri, che sono coordinati dal Fiscal General del Estado.
  • Regno Unito: Il pubblico ministero è rappresentato dalla Crown Prosecution Service, mentre i giudici sono indipendenti e non hanno alcun legame con l’accusa.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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