Calcio
Sport, la carriera di Vittoria Castagnotto, giornalista di 7 Gold
La conduttrice piemontese ha alle spalle diverse esperienze in tv, ma anche nel mondo della recitazione e della danza
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È una delle giornaliste più popolari di 7 Gold, Vittoria Castagnotto, ormai affermatasi nel ruolo di conduttrice nelle trasmissioni sportive. Nata a Moncalieri nel 1995, ha intrapreso un percorso accademico in Economia Aziendale prima di affermarsi nel settore della comunicazione sportiva. Oggi è nota per il suo ruolo di conduttrice nelle trasmissioni di 7 Gold e per le sue collaborazioni con NetweekSport. Scopriamo di più su di lei, ripercorrendone la carriera.
Dagli studi economici alla conduzione televisiva: la biografia e la carriera della giornalista
Dopo aver frequentato il liceo scientifico, ha scelto di laurearsi in Economia Aziendale. Parallelamente, ha iniziato a scrivere articoli calcistici, esperienza che l’ha introdotta nel mondo della televisione. Il suo esordio è avvenuto in un’emittente locale, dove si occupava della gestione dei social e delle interazioni con il pubblico. Questo primo passo le ha permesso di sviluppare competenze nel settore della comunicazione sportiva.
La svolta è arrivata con l’ingresso a 7 Gold, dove ha assunto il ruolo di conduttrice di trasmissioni dedicate al calcio e agli sport in generale. Successivamente, ha ampliato la sua esperienza collaborando con NetweekSport e con la Italian Series of Poker. Oltre alla conduzione televisiva, ha avuto esperienze nel mondo della recitazione e della danza, partecipando a produzioni cinematografiche indipendenti.
Vittoria Castagnotto, chi è la giornalista nella sua vita privata?
Oltre alla carriera televisiva, Castagnotto è attiva sui social media, dove condivide contenuti legati alla sua professione e ai suoi interessi sportivi. Con un seguito in crescita, la sua presenza online rappresenta un ulteriore canale di comunicazione con il pubblico.
La giornalista è da sempre una persona molto riservata, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata a “Interviste Romane”: “Il paradosso è che da bambina ero decisamente molto timida: quando era il tempo di una foto di famiglia, io mi nascondevo all’ultimo o comparivo per metà nell’inquadratura. Poi crescendo sono diventata l’esatto opposto, al liceo mi sono candidata rappresentante di classe perché tutti i miei compagni sostenevano fossi brava a parlare in pubblico e mi piaceva l’idea di essere di aiuto e “portatrice di un messaggio”.