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Salute

Medicina, perché il take home message è l’essenza dell’informazione scientifica

Il concetto principale che un oratore, un docente o un autore vogliono lasciare al pubblico dopo una spiegazione o una presentazione. Un elemento chiave nell’ambito della salute

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Scrittura su quaderno

Se hai mai partecipato a un convegno scientifico, letto un articolo accademico o ascoltato un esperto spiegare un concetto complesso, probabilmente hai sentito parlare del “take home message”. Ma cosa significa esattamente questa espressione e perché è così importante, soprattutto in ambito medico?

Qual è il significato dell’espressione take home message

L’espressione inglese “take home message” può essere tradotta in italiano come “messaggio da portare a casa”, ovvero il concetto principale che un oratore, un docente o un autore vogliono lasciare al pubblico dopo una spiegazione o una presentazione. È l’essenza di un discorso, il punto chiave che deve rimanere impresso e che può essere facilmente ricordato e applicato. Il concetto di “take home message” nasce proprio dalla necessità di rendere l’informazione più efficace e fruibile, eliminando il superfluo e sintetizzando ciò che realmente conta.

In un’era caratterizzata da un’enorme mole di informazioni, saper individuare e comunicare un messaggio chiave è un’abilità essenziale, non solo per gli specialisti, ma anche per chi vuole migliorare la propria capacità di apprendimento e comunicazione.

L’uso in medicina e nella ricerca scientifica

Nel campo medico, il “take home message” è fondamentale. Quando si leggono studi clinici, si seguono corsi di aggiornamento o si partecipa a congressi, vengono spesso presentati dati complessi e dettagliati. Tuttavia, ciò che conta davvero è il messaggio chiave che il medico o il ricercatore devono trattenere e applicare nella pratica quotidiana. Senza una sintesi efficace, il rischio è quello di perdere l’informazione tra numeri, tabelle e dettagli metodologici.

Per esempio, in un congresso di cardiologia, un relatore potrebbe spiegare in dettaglio i risultati di una ricerca sui nuovi farmaci per l’ipertensione. Alla fine della presentazione, potrebbe sintetizzare tutto in un take home message chiaro e conciso, come:

“I nuovi farmaci antipertensivi di ultima generazione riducono del 30% il rischio di eventi cardiovascolari rispetto alle terapie standard.”

Un esempio pratico di take home message

Immaginiamo un seminario sulla prevenzione del diabete. Dopo aver esaminato dati epidemiologici, fattori di rischio e linee guida alimentari, il relatore potrebbe concludere con un take home message semplice ed efficace:

“L’attività fisica regolare e una dieta equilibrata riducono significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.”

Questo messaggio, breve ma incisivo, rimane nella mente del pubblico e può influenzare positivamente le scelte quotidiane di chi lo ascolta. A volte, un solo concetto ben espresso può fare la differenza tra l’adozione o meno di un comportamento preventivo.

Perché è importante il take home message?

Viviamo in un’epoca di sovraccarico informativo. Ogni giorno siamo bombardati da dati e nozioni, ma la nostra capacità di memorizzazione è limitata. Avere un messaggio chiaro e ben strutturato permette di focalizzare l’attenzione, semplificare concetti complessi e migliorare la comunicazione, specialmente in ambiti cruciali come la sanità.

Inoltre, il take home message non è utile solo per chi ascolta, ma anche per chi comunica. Un relatore o un docente che sa sintetizzare un concetto con un messaggio chiave dimostra di avere una profonda comprensione dell’argomento e di saperlo trasmettere in modo efficace. Questo aspetto è essenziale non solo nella divulgazione scientifica, ma anche nell’ambito della formazione e dell’insegnamento.

Un altro punto importante è che il messaggio aiuta a fissare i concetti nel lungo periodo. Studi sulla memoria dimostrano che le informazioni sintetiche e ben strutturate hanno una maggiore probabilità di essere ricordate rispetto a un discorso lungo e complesso. Questo è il motivo per cui i migliori oratori e docenti cercano sempre di lasciare al pubblico un messaggio chiave che possa fare la differenza.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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