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Calcio

Perugia, Santopadre: “Non prendo in giro nessuno, basta diffamare”

Lo sfogo del numero uno biancorosso in conferenza stampa

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Presidente Santopadre

Una stagione ricca di alti e bassi, un rendimento altalenante, una serie A sognata ed un derby perso. Questi sono stati i principali punti discussi dal presidente Santopadre in conferenza stampa. Uno sfogo, quello del numero uno biancorosso, con cui ha voluto sottolineare il suo punto di vista a seguito di tutte le vicissitudini del campionato.

Santopadre in conferenza: “Non ci meritiamo quello che stiamo subendo”

Queste le dichiarazioni del presidente del Perugia in conferenza stampa.

Il primo punto preso in esame è quasi posto come un bilancio: “In tutta la gestione Santopadre, io vorrei sottolineare di aver fatto tanti punti in questi quattro anni e di aver raggiunto ottime posizioni. Lungi da me prendere in giro la gente, questa gente. Vivo da 7 anni insieme a voi. Quando mi dicono di essere romano cerco di non ascoltare certe voci, perché dopo 7 anni penso che un minimo di fiducia in questa città l’avevo conquistata. Io mi sono affezionato alla città e alla gente“.

E continua: “Io non prendo in giro nessuno: avevo promesso che avremmo provato a migliorare la quarta posizione e una squadra forte e per adesso lo stiamo mantenendo. Giudicatemi alla fine. È stata una stagione pazza, fatichiamo ancora oggi a darci spiegazione per l’altalena di risultati“.

Sugli errori fatti durante la stagione, il presidente spiega così: “Se volete ammissione di colpe io lo faccio: ho detto che ci sono stati errori, ma meritiamo rispetto. Abbiamo cercato e stiamo cercando in tutti i modi di eliminarli e correre ai ripari. Quando ci siamo resi conto dell’allenatore in difficoltà lo abbiamo sostituito per quello che era giusto fare. In quel momento ho ritenuto opportuno fare quei tipi di scelta. Non merito quello che sto subendo, perché se faccio una cosa, la faccio con il cuore“.

E conclude: “Non tollero più diffamazione: dire che vendo le partite o che la squadra lo faccia, è un reato. Criticate, ma basta diffamare me e la società. Basta diffidenza verso questa società che sta facendo i sacrifici. Questa squadra ha subito di tutto, non voglio che passino come delle vittime. Sono il primo io ad andare duro quando c’è necessità“.

Poi prende ad esempio alcuni giocatori: “Di Carmine ha rifiutato stipendio triplo di quello che prende al perugia e la società ha rifiutato 3 milioni di euro, Il gran merito è stato suo perché lui mi ha chiamato e chiedermi di non fare questa cosa per andare in serie a insieme. Abbiamo pianto al telefono“.

Del Prete, è stato bersaglio continuo, per suoi fatti personali. Un presidente deve giudicare un professionista all’interno della società. Il ragazzo nel suo momento peggiore è andato a Barcellona a sue spese a fare delle cure per problemi muscolari. Si è reso disponibile a cambiare ruolo per intuizione del nostro allenatore. Lui ha dato massima disponibilità ed è stato uno dei migliori centrali della B, non merita le chiacchiere e i gossip”.

Alessandro Diamanti è venuto da noi per un contratto oserei dire ridicolo. Venuto per la grande voglia di misurarsi e per andare ad esultare sotto la nord. ha rifiutato piazze importanti con uno stipendio 10 volte più alto. Alino non sa manco dove si trova Terni e adesso deve essere uno di quelli che ha venduto il derby. Il suo unico vero sogno è finire la carriera in serie a con il Perugia”.

Poi, l’attenzione si focalizza sul derby: “Quattro anni di B: 3 derby vinti, 4 pareggiati e uno perso. Perché perderlo volutamente? Della ternana non me ne frega niente, poi ci sono 3 punti in palio e poi ne ho più vinti che persi. Quella partita è stata la dimostrazione di quello che siamo quest’anno: imprevedibili”. 

A poche giornate dalla fine del campionato, la parola chiave è “obiettivo”: “Basta parlare di singoli, pensiamo all’obiettivo che è la nostra parola d’ordine. Siamo 8 a quattro partite. Supportiamo la squadra e facciamo quadrato. Non abbiamo niente di meno delle altre, siamo capaci di fare tutto”. 

Infine, chiude con un concetto: “Curva Nord e gruppi: 7 anni ho avuto un rapporto splendido e io mi sento di averlo. Sono stati fatti degli errori e li conosciamo da ambo le parti. Vorrei che si ricucisse tutto e vorrei che la squadra potesse chiarirsi. Vorrei che si tirasse la linea con un confronto pacifico per capire dove si può capire migliorare gli errori”.

E termina: “Sappiamo bene che rispetto ai tifosi, noi siamo lavoratori a termine e siamo fieri di aver potuto lavorare per loro. Quello che dico io è che siamo una parte importante del meccanismo anche noi. Ricolleghiamo i tre elementi perché per poter vincere bisogna che tutti i tre elementi siano uniti”.

Nata a Castiglione del Lago il 26 novembre 1996. Laureata in Scienze Politiche all'Università di Siena, attualmente studentessa magistrale di Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università di Parma. Amante dei viaggi e lettrice cronica. È logorroica, sognatrice, con una grande passione: il calcio.

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