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Abolizione ora legale, cosa cambia? Stop al cambio con ora solare dal 2021
Tutte le info sul provvedimento adottato dall’UE: ecco le conseguenze di quanto accadrà tra due anni
L’Unione Europea ha approvato la nuova normativa sulla abolizione dell’ora legale e del conseguente cambio con l’ora solare. Dal 2021 non ci sarà più bisogno di cambiare l’ora due volte all’anno. Ma cosa cambia ora con questa decisione? Ecco le conseguenze di questa abolizione: come funziona ora il cambio dell’ora.
Abolizione cambio ora legale ora solare: cosa succederà
Cosa comporta l’abolizione dell’ora legale? Molto semplicemente, l’entrata in vigore perpetua dell’ora solare. Dal 2021, non dovrebbe esserci più il cambio dell’ora. Dunque, non ci sarà più il bisogno di spostare le lancette un’ora avanti o un’ora indietro due volte durante l’anno.
Il cambio tra ora legale e ora solare rimarrà dunque nel corso degli anni 2019 e 2020. Poi, non ci sarà più questa evenienza. 410 voti a favore, 192 contrari e 51 astensioni per il testo del quale si è discusso a Strasburgo durante l’ultima assemblea del Parlamento Europeo.
Come si regoleranno i vari Paesi? Stando a quanto riporta “Il Sole 24 Ore”, i Paesi dell’Unione Europea che decidono di mantenere l’ora legale dovrebbero regolare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo 2021. Chi invece deciderà di mantenere l’ora solare – per tutto, l’anno, si intende – dovrebbero farlo per l’ultima volta l’ultima domenica di ottobre 2021.
Abolizione ora legale cosa cambia: conseguenze della decisione dell’UE
Cosa cambia adesso con l’abolizione dell’ora legale? Va innanzitutto compreso per quale ragione il cambio tra ora legale e ora solare viene effettuato. Alla base c’è il principio per il quale occorre sfruttare al massimo le ore di sole disponibili durante una giornata.
Numerose le ragioni alla base di questa idea: motivi di salute, ecologici, ma anche energetici. Sfruttare al meglio la radiazione solare, infatti, permette di risparmiare ogni anno un centinaio di milioni di euro sulla bolletta energetica.
Per questi motivi si tratta di una disputa che ha tenuto banco soprattutto tra i Paesi del Nord e del Sud Europa in quanto a seconda della latitudine le ore di luce giornaliere cambiano sensibilmente. E, se in Italia non si tratta di differenze sensibili, per quanto riguarda le regioni settentrionali tutto ciò si traduce in differenti costi per quanto riguarda l’illuminazione degli edifici ed altri servizi.