Cronaca
Addio a Carlo Vanzina, ha raccontato l’Italia spensierata ed ironica
Le pellicole di Vanzina ci hanno fatto ridere e riflettere su quello che sono gli italiani. Non avevano nessuna presunzione, senza insegnare nulla descrivevano la semplicità del quotidiano, il linguaggio degli italiani, delle classi sociali.
Se n’è andato il regista Carlo Vanzina. Un brutto male lo ha sconfitto a 67 anni.
Uno dei pochi che capiva l’Italia ed i suoi caratteri. Per lui oltre 40 anni di cinema, oltre 70 film e serie, in compagnia di suo fratello Enrico, che hanno segnato una generazione, quella del Belpaese spensierato, un po’ borghese che passava le vacanze invernali sulla neve a Cortina.
Regista, sceneggiatore, produttore televisivo e cinematografico, figlio d’arte (suo padre è il regista Steno alias Stefano Vanzina), ha donato e contributio a creare la coppia Boldi-De Sica.Eccezzziunale..… veramente, Vacanze di Natale, Sapore di Mare, Vacanze di Natale del 2000 , Vacanze in America, Yuppies, Montecarlo Gran Casinò, I mitici, Febbre da cavallo – La mandrakata, Un’estate ai Caraibi sono alcuni dei film che ha diretto ed altri titoli che hanno segnato la commedia italiana a cavallo tra gli anni ’80, ’90 e gli inizi del 2000.
Tantissime le collaborazioni, tra le quali Christian De Sica, Massimo Boldi, Jerry Calà, Paolo Villaggio, Massimo Ghini, Diego Abatantuono, Enrico Montesano, Renato Pozzetto, Gigi Proietti, Vincenzo Salemme.
“Nella sua amata Roma, dov’era nato, ancora troppo giovane e nel pieno della maturità intellettuale, dopo una lotta lucida e coraggiosa contro la malattia – si legge nella nota della famiglia – ci ha lasciati il grande regista Carlo Vanzina amato da milioni di spettatori”.
Con i suoi film ha saputo “regalare allegria, umorismo e uno sguardo affettuoso per capire il nostro Paese“, hanno aggiunto i familiari.
Le pellicole di Vanzina ci hanno fatto ridere e riflettere su quello che sono gli italiani. Non avevano nessuna presunzione, senza insegnare nulla descrivevano la semplicità del quotidiano, il linguaggio degli italiani, delle classi sociali.
Che (piaccia o no il suo cinema) – si è letto su Twitter – voleva semplicemente rivolgersi a un pubblico: non giudicarlo, esaminarlo, rieducarlo, redimerlo.