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Cronaca

Affitti brevi, il Governo vara una stretta sul self check-in e sulle keybox

Nel mirino dell’esecutivo gli strumenti che sempre più albergatori utilizzano per permettere ai turisti l’accesso autonomo agli alloggi senza la presenza diretta del gestore

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Palazzo Chigi

Il Ministero dell’Interno interviene sull’utilizzo delle keybox e dei sistemi di self check-in negli affitti brevi. Nel mirino dell’esecutivo, questi strumenti, sempre più diffusi per consentire ai turisti l’accesso autonomo agli alloggi senza la presenza diretta del gestore. Una nuova circolare, diffusa in questi giorni, specifica che l’identificazione automatizzata da remoto degli ospiti non è sufficiente a rispettare le norme vigenti, che prevedono l’obbligo di riconoscimento personale e la trasmissione delle generalità alle autorità di pubblica sicurezza. Vediamo nel dettaglio quali potrebbero essere le nuove regole sugli affitti brevi per il 2025.

Le nuove regole sugli affitti brevi per il 2025: no alle keybox?

La decisione arriva in un momento in cui l’Italia si prepara a ospitare milioni di turisti, anche in vista del Giubileo 2025, e mira a ridurre i rischi connessi alla sicurezza pubblica e alla gestione non regolamentata degli affitti turistici.

L’utilizzo crescente delle keybox per il check-in automatizzato è al centro dell’attenzione delle autorità, preoccupate per le potenziali falle nella sicurezza. Secondo la circolare del Viminale, affidarsi esclusivamente a sistemi automatizzati, come la trasmissione via software dei documenti di identità, può comportare il rischio che le strutture vengano occupate da persone non dichiarate o non identificate correttamente.

Il problema, come sottolineato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, è che senza un controllo diretto, le generalità degli occupanti possono rimanere ignote alle autorità competenti, con conseguenze potenzialmente gravi per l’ordine pubblico. L’obiettivo è garantire che ogni ospite venga identificato fisicamente dal gestore o da un rappresentante della struttura, rispettando quanto previsto dalla normativa in materia di sicurezza.

Impatti sul settore turistico e urbano: normativa e nuovi equilibri

La decisione di limitare l’uso delle keybox si inserisce anche in un contesto più ampio di regolamentazione degli affitti brevi, spesso criticati per i loro effetti collaterali sui centri storici delle città italiane. La crescita esponenziale di locazioni turistiche, in assenza di adeguati controlli, contribuisce al fenomeno della gentrificazione, con la perdita di residenti locali a favore di flussi turistici mordi e fuggi.

L’associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (Aigab) ha espresso preoccupazione, sottolineando che molti professionisti del settore utilizzano tecnologie avanzate come il riconoscimento biometrico e codici OTP, simili a quelle adottate per l’accesso ai conti bancari o autonoleggi, e che queste misure potrebbero essere integrate con i requisiti richiesti dal governo. Tuttavia, il Viminale ribadisce la centralità del riconoscimento fisico per garantire un equilibrio tra sicurezza, turismo sostenibile e salvaguardia del tessuto sociale urbano.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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