Cronaca
Avellino, cori da stadio e assembramenti col sindaco: una serata da dimenticare
Cori, salti e abbracci con il primo cittadino Gianluca Festa a fare da capo popolo. La città irpina si è svegliata domenica mattina con un’immagine svilita e distrutta agli occhi di tutta l’Italia
In un questa situazione post-emergenza da Coronavirus ci si affanna a mettere una pezza a tutte quelle situazioni che potenzialmente potrebbero farci fare dieci, mille passi indietro. A farne le spese maggiori sono i locali come i bar che soprattutto con l’arrivo della bella stagione vivono con la cosiddetta “movida” e con i giovani che la affollano ogni fine settimana.
Si sta cercando in tutto lo stivale, da Milano a Palermo, passando per Avellino di trovare una soluzione che sia la migliore per tutti: chi ha bisogno di quel movimento da weekend per sopravvivere, e chi ne fa e ne vuole far parte.
Nel capoluogo irpino, il sindaco Gianluca Festa si era schierato apertamente contro le “scellerate” ordinanze del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, reo a suo avviso di penalizzare i commercianti. Si era perfino schierato in prima linea, per controllare con i suoi occhi ed evitare assembramenti e situazioni che andassero contro le normative Anti-Covid.
Fin qui tutto bene, ma qualcosa deve essere andato storto. Il primo cittadino avellinese, che si era professato come “controllore della movida“, è stato immortalato da numerosi video che lo ritraevano come il protagonista della serata in Via De Conciliis, uno dei fulcri del weekend irpino.
Cori e sfottò, con il sindaco a fare da capo ultras. Scene surreali, in cui chi doveva dare l’esempio, probabilmente è stato capace di fare peggio di chi dell’esempio se ne infischiava. Qual era l’esigenza, il motivo di ergersi a capo popolo ed aizzare le folle? Rendendosi complice di slogan altamente fuori luogo? Salti, abbracci, tantissime persone accalcate con al centro il maestro d’orchestra. Una città che si è svegliata domenica mattina con un’immagine svilita agli occhi di tutta l’Italia. Una serata da dimenticare in fretta.