Tecnologia
Azioni Apple, calo del 10% della quota in Borsa
Pesa il ‘lento mercato cinese’ e il costo eccessivo degli ultimi prodotti venduti
Apple ha da qualche giorno risentito di un forte calo delle azioni. Il colosso tecnologico fondato dalla geniale mente hungry and foolish non gode di quella gioia che, fino allo scorso semestre, era assicurata dalla fantomatica e quasi impensabile capitalizzazione da mille miliardi di dollari, che portava Apple sul tetto del mondo.
Le perdite ammontano ad una cifra che sfiora i 500 miliardi di dollari, che le vanno a spodestare il trono a favore di Microsoft, Amazon, Alphabet e Berkshire Hathaway.
Ribasso storico delle vendite in casa Apple, quali sono le cause?
I motivi del lieve declino della società che deve la sua fama a Steve Jobs sono riconducibili ad una serie di fattori scatenanti.
Una delle ragioni riguarda il fatturato dell’azienda proveniente dall’Oriente. Lo conferma Robin Li, imprenditore e cofondatore di Baidu, motore di ricerca più popolare in Cina, nonché 6° uomo più ricco del paese. Questi infatti è pienamente consapevole della situazione economica cinese, che sta affrontando non il più florido dei periodi.
Kevin Hassett, presidente del consiglio di uno dei settori economici più importanti della Casa Bianca, aggiunge poi che una serie di società americane stanno in qualche modo ‘contribuendo’ al rallentamento dell’economia tra i 2 paesi, comportando un aumento di dazi e tassazioni.
Altra causa del rallentamento economico di Apple è da attribuire alla produzione stessa.
Volente e nolente l’azienda ci ha abituati a prodotti sì di qualità, ma anche a prezzi ingiustificatamente elevati. Dunque, a rigor di logica, sono proprio le nuove uscite di Cupertino ad aver fatto storcere il naso agli utenti, i quali sembrano preferire un’economy meno consumistica e basata sullo spreco, e più sul rapporto qualità-prezzo. I nuovi iPhone, XS e XS Max infatti, partono da mille euro, fino ad una cifra di poco sopra i mille seicento.
È arrivato forse il momento che Apple si adatti al mercato, producendo dispostivi ad un prezzo ridotto oppure sarà il mercato ad accettare nuovamente le proposte a cui ci ha abituati da 10 anni a questa parte?