Cronaca
Il bacile con le rose: la tradizione campana dell’Ascensione
Nella notte tra sabato e domenica, quaranta giorni dopo la Pasqua, il rito di origine religiosa vuole che sia preparato un recipiente con acqua e fiori, con i quali ci si laverà il viso il giorno successivo perché benedetti
Un rito antico, che affonda le proprie origini nella notte dei tempi. La notte dell’Ascensione è senza dubbio una serata particolare per chi abita in Campania. In particolar modo, porta con sé tradizioni dell’Agro nocerino-sarnese. Il bacile con le rose è pronto per essere preparato. Ma di cosa stiamo parlando?
Il bacile con le rose: perché si prepara all’Ascensione
Un’usanza ancora molto viva tra gli abitanti dell’Agro è quella di sistemare un vaso d’acqua cosparso da petali di rosa e foglie di menta. La tradizione vuole che nella notte tra sabato e domenica, quaranta giorni dopo la Pasqua, il bacile venga lasciato sul davanzale della finestra per tutta la notte.
La spiegazione di questo rito è, ovviamente, puramente religiosa: è infatti credenza che Gesù, a mezzanotte in punto, salisse in Cielo alla gloria del Padre. Durante la sua Ascensione, Cristo e i suoi angeli benedicono quelle acque, che verranno utilizzate il giorno seguente per lavare i volti di tutti i componenti della famiglia. Questo in segno di purificazione, previo segno della croce e preghiera.
Si tratta di una di quelle tradizioni che non vengono più onorate al meglio da tutti, ma che rimangono vive nei cuori di chi è molto legato a esse. E voi? Preparerete il bacile con le rose?