Spettacolo
BCT, throwback alla serata inaugurale: i “The Jackal” raccontano la passione e il lavoro dietro agli sketch
Dalle origini del loro successo ad oggi, il gruppo di amici si è raccontato senza peli sulla lingua. A portarli nel Sannio, il loro primo libro: “Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone”
Terminato il BCT, torniamo alla serata inaugurale, in un throwback tra le emozioni di questa quinta edizione del Festival. In una piazza Roma gremita i The Jackal hanno aperto le danze, conquistando i tanti fan presenti, tra gag, aneddoti e LOL battle improvvisate col pubblico in una serata ricca di risate, ricordi ed emozioni.
Dalle origini ad oggi, dai video girati alle scuole medie come compito per l’indomani ad un programma su Rai Uno (“Europei in Casa The Jackal”) passando per il mitico pandino di Despacito e la serie che li ha portati al successo “Gli effetti di Gomorra sulle persone”. Cinque clip hanno accompagnato un viaggio emozionante e divertente nel mondo di quello che è stato a tutti gli effetti il fenomeno The Jackal e che, scalando le vette dei social, ha col tempo ha calamitato l’attenzione di ragazzi e adulti.
L’affiatatissimo gruppo di amici si è raccontato senza peli sulla lingua. Nato a Napoli nel 2005 e dal 2006 su YouTube, il gruppo comico (in origine composto da Francesco, Ciro, Simone e Alfredo) ha assoldato col tempo nuovi “sciacalli” (nel 2014 Fabio Balsamo, nel 2017 Gianluca Colucci e nel 2019 Aurora Leone e Claudia Napolitano) ed è passato per YouTube (con le prime serie di sketch comici), per il cinema (“AFMV-Addio Fottuti Musi Verdi”, 2017), per i social (con la virale serie “Gli effetti di Gomorra sulle persone), per Spotify (con il podcast “Tutto Sanremo, ma dura meno”), approdando recentemente in tv con “Tanto non facevo niente lo stesso” e “The Jackal Replay” nel 2020 e la partecipazione di Fru e Ciro (vincitore) a “LOL-Chi ride è fuori” nel 2021. Oggi, ad “Europei in casa The Jackal”, il gruppo si sta divertendo a commentare con ospiti d’eccezione gli attuali europei di calcio.
A portarli a Benevento è stato tuttavia il loro primo libro: Non siamo mai stati bravi a giocare a pallone. “Scarsi a pallone, se non fossimo riusciti nel mondo della videoproduzione, Fabio avrebbe voluto fare lo psicologo, Aurora l’insegnante, Ciro il vigile urbano, Claudia la traduttrice, Alfredo l’amministratore di condominio e Simone lo scenografo” confidano i comici campani che trasportati dai ricordi evocati dalle clip raccontano poi gli storici retroscena di “Struuuuunz”, “Biiiiv” e “Gnigni”.
Lettori della realtà e attenti produttori, i “The Jackal” ribadiscono, nel corso della serata, che il loro è un lavoro (evidentemente troppo spesso frainteso), dimostrando non solo passione per la causa, ma anche e soprattutto quel senso del dovere e quell’etica professionale che fanno la differenza tra qualche minuto di celebrità e il riconoscimento artistico.
Dietro a qualche minuto di celebrità non c’è evidentemente un lavoro, ma dietro al riconoscimento sì. C’è metodo, passione e tanto lavoro. Lunga vita, allora, a questi “sciacalli”!