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Cane in condominio che abbaia sempre: quando si verifica il disturbo della quiete?

Tra il diritto di abbaiare e un possibile reato: ecco come viene disciplinata questa fattispecie

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Due Pitbull
Foto: ilsussidiario.net

Le liti tra vicinato a causa dell’abbaiare senza sosta e nottetempo dei cani sono sempre più frequenti, in più sentenze la Cassazione Penale ha ribadito che è reato non impedire che il proprio cane abbai troppo, disturbando i vicini.

A tal proposito gli Ermellini hanno stabilito che non serve una perizia né alcun accertamento tecnico che confermi il superamento della soglia di normale tollerabilità del rumore molesto, ma sono sufficienti le deposizioni dei testimoni, in grado di riferire le caratteristiche e gli effetti dei rumori percepiti.

Quindi, la responsabilità può essere riconosciuta sulla base di dichiarazioni, purché queste siano attendibili (assenza di motivi di astio o risentimento nei confronti del proprietario dell’animale).

Cane che abbaia sempre in condominio, la via è quella del bilanciamento degli interessi di tutti

Da ciò si evince che è doveroso mantenere alta l’attenzione quando il cane abbaia molto perché si è continuamente esposti al rischio di disturbare i vicini di casa.

Il principio che si evince dalle varie sentenze in merito al disturbo da ululato degli amici a quattro zampe è quello per cui il proprietario non è mai esente da responsabilità degli eventuali danni arrecati dal proprio animale. Allo stesso tempo non è di minor importanza poter definire i criteri in base ai quali scatta tale responsabilità, anche perché è in gioco anche l’interesse dei cani a esprimersi e comunicare nel modo che a loro viene più naturale.

Per poter aver un quadro completo di questa sempre più dibattuta questione è utile rammentare il proliferarsi, di recente, delle norme a tutela degli animali, che ora ne riconoscono il diritto a manifestare il più possibile la loro natura, cioè ai cani è riconosciuto un vero e proprio “diritto ad abbaiare”.

La via da percorrere deve essere, dunque, quella del bilanciamento degli opposti interessi: dei cani a esprimersi abbaiando e delle persone a non dover rinunciare alla propria tranquillità! A tale fine, è in primis fondamentale individuare cosa debba intendersi per “normale tollerabilità“ riferita a eventuali elementi di disturbo e, tra questi, anche all’abbaiare dei cani.

Cane che abbaia in condominio, quando sussiste il reato di disturbo della quiete

Il reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (art. 659 c.p.) sussiste quando le immissioni sonore risultano di per sé idonee ad “arrecare fastidio a un numero indeterminato di persone”, ma anche a prescindere dal fatto che ci sia la prova che tale fastidio sia stato concretamente arrecato.

Significa che il proprietario del cane deve evitare in via preventiva che il suo animale arrechi anche un solo potenziale disturbo, perché potrebbe essere punito solo per aver consentito il propagarsi, in modo diffuso e generalizzato, di una fonte di disturbo astrattamente idonea a infastidire occupazioni o riposo altrui.

Infatti, la Cassazione Penale in più pronunce ha puntualizzato che rispondono del reato di disturbo della quiete pubblica i proprietari di cani che non ne impediscono “il molesto abbaiare anche in ore notturne”, anche se non c’è l’intenzione esplicita di causare il suddetto disturbo.

In conclusione bisogna si tener conto del diritto del cane ad abbaiare ma allo stesso tempo non si può e non si deve lasciare abbaiare il proprio cane senza controllo.

Nata a Nocera Inferiore il 16 novembre 1989, laureata in giurisprudenza nel 2017 presso l’Università “Federico II” di Napoli, e nel 2019 specializzata in professioni legali. Intraprendente, pragmatica e caparbia rispetto agli obiettivi che si pone. Da sempre attiva nel campo dell’associazionismo a promozione della legalità. Ama cucinare, esplora il mondo viaggiando e colleziona maglie da calcio.

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