Cronaca
Chi è Domenico Arcuri, commissario delegato per il Coronavirus
Tutto ciò che c’è da sapere sull’amministratore delegato di Invitalia nominato dal presidente Conte
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha nominato Domenico Arcuri commissario delegato per fronteggiare l’epidemia da coronavirus. Ecco chi è l’amministratore delegato di Invitalia, che avrà ampi poteri di deroga, e si affiancherà al capo del Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli.
Domenico Arcuri commissario delegato per il Coronavirus: la sua biografia
Domenico Arcuri è nato a Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, il 10 luglio 1963. Come riporta “Huffington Post”, si è laureato in Economia e Commercio alla Luiss nel 1986, svolgendo una tesi di laurea dedicata alla redditività nel Mezzogiorno. Tra i suoi primi incarichi c’è quello all’IRI, un istituto che dal 1933 al 2002 è stato il simbolo dell’interventismo statale nel nostro Paese. Nel 1991 arriva l’incarico in Pars, società di cui diventerà l’amministratore delegato nel 1994.
Arcuri nel 2001 è diventato partner responsabile italiano “Telco, Media e technology”, azienda di Arthur Andersen, in seguito acquisita dal colosso Deloitte. Proprio di quest’ultima azienda è stato partner dal 2002 al 2007.
Chi è Domenico Arcuri, commissario delegato per il coronavirus? Tutto sull’ad di Invitalia
L’incarico più prestigioso di Arcuri è probabilmente però quello di amministratore delegato della società Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa. La società, partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia, gestisce quasi tutte le agevolazioni dello Stato alle imprese e alle startup innovative, fornendo un supporto tecnico e operativo alla pubblica amministrazione. È in particolar modo al Mise che si rivolge Invitalia, provvedendo a fungere da sostegno anche a riguardo di progetti finanziati dall’Unione Europea.
Chi ne ha conosciuto a fondo l’operato sostiene come Arcuri sia stato il vero e proprio fautore del sostanziale cambiamento profondo della missione di Invitalia, che è diventata una agenzia per lo sviluppo del paese, assumendo le caratteristiche della holding.