Attualità
Chi sono i congiunti secondo Conte e il Dpcm del 4 maggio per spostamenti in fase 2?
Tutto ciò che c’è da sapere su un argomento molto chiacchierato nelle ultime ore
Meno limitazioni per gli spostamenti, con alcune novità importanti. Il nuovo Dpcm, il cui testo ufficiale verrà pubblicato entro il 4 maggio, ed entrerà in vigore in questa data, prevederà che nella cosiddetta fase 2 i cittadini italiani che non siano sottoposti a quarantena possono fare visita ai propri congiunti. Ma cosa significa questa espressione, e chi sono i congiunti secondo le parole del presidente Giuseppe Conte?
Chi sono i congiunti secondo Conte? Ecco cosa ha detto il premier
Prima di addentrarci nella spiegazione, occorre tenere presente cosa ha detto il presidente Giuseppe Conte nella conferenza stampa di domenica 27 aprile. Le sue parole in tal senso sono state: “Sono considerati necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie”.
Dunque, uscire di casa per andare a fare visita a un congiunto sarà possibile a partire dal 4 maggio. Attenzione, però, perché il premier ha specificato che non sarà comunque possibile ritrovarsi per pranzi, cene, o “party privati”: non si tratta di un via libera alle famiglie allargate, ma della concessione della possibilità di effettuare visite mirate ed entro i limiti di sicurezza previsti per tutto il resto degli spostamenti.
Chi sono i congiunti per legge? Come viene disciplinata la fattispecie
Veniamo dunque ora a un aspetto particolarmente considerevole: il termine ‘congiunti’ non fa parte del vocabolario giuridico. Non è una parola che viene utilizzata con un significato univoco. Piuttosto, il Codice civile conosce i “parenti” e gli “affini” mentre la legge 76/2016 ha introdotto la nozione di soggetti partecipi di una “unione civile” e la nozione di “conviventi di fatto”.
L’espressione ‘congiunti’, dunque, si rivela quantomai priva di un preciso significato. Nel nostro ordinamento non si trova una definizione univoca del termine, anche se nel codice penale, all’articolo 307, quarto comma, viene spiegato che per “prossimi congiunti” si intendono “ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti”.
Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che una prima interpretazione del testo approvato ieri sera permette di capire chi siano i congiunti definiti solo genericamente nel testo: “Parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Una ulteriore precisazione su questa definizione, comunque, verrà contenuta nelle Faq che verranno pubblicate nei prossimi giorni dal governo.
Chi sono i congiunti del Dpcm? Ecco perché bisogna attendere il testo ufficiale
In tanti nelle ultime ore si stanno chiedendo, dunque, chi sono i congiunti, e soprattutto chi sono per il Dpcm. Possiamo solo dire, al momento, che non essendo stato ancora reso pubblico in via ufficiale, bisogna attendere il testo per sapere con precisione a chi si riferisce Conte quando dice che è possibile far visita ai congiunti.
Non essendoci una disciplina molto specifica, infatti, potrebbero essere inserite delle deroghe, o comunque delle precisazioni che abbiano carattere giuridico in tal senso.