Attualità
Contatore manomesso da inquilino, cosa succede? Sanzioni, cosa si rischia, cosa fare
Un’operazione di questo tipo costituisce reato? Cosa accade se a compiere l’azione è chi abita l’appartamento?
Per l’ordinamento giuridico, manomettere il contatore dell’energia elettrica, costituisce un vero e proprio reato. Di conseguenza chi viene pizzicato con un contatore manomesso, dovrà rispondere del reato di furto e affrontare un processo penale. Nella maggior parte dei casi tale condotta è aggravata dall’utilizzo di mezzi fraudolenti, in quanto spesso il raggiro viene perpetrato con tecniche finalizzate a non dare nell’occhio.
Manomissione contatore della luce: è reato?
Chi bara sui consumi commette il reato di furto, in quanto si appropria illegittimamente di cose (come l’energia elettrica) non proprie o, comunque, non pagate. Inoltre, siccome il furto di energia elettrica viene commesso generalmente mediante metodi molto ingegnosi, il reato si configura nella forma aggravata, punito più severamente del furto semplice.
Nel caso di specie, l’alterazione del misuratore di potenza rientra tra le ipotesi di furto realizzato con mezzo fraudolento, cioè con l’inganno: pertanto, la pena è della reclusione da due a sei anni e della multa da 927 a 1.500 euro.
Dunque, il mezzo viene definito fraudolento, quando il reato viene commesso attraverso una condotta subdola, volta ad ingannare la vittima, in questo caso la società erogatrice dell’energia elettrica. La società erogatrice del servizio elettrico, qualora scopra la manomissione del contatore della luce, può denunciare il fatto alle autorità competenti affinché procedano per furto aggravato.
Contatore elettricità manomesso, cosa succede se lo fa l’inquilino?
Secondo quanto stabilito dalla nostra Costituzione, la responsabilità penale è solo ed esclusivamente personale, ciò significa che nessuno può rispondere per il reato commesso da altri. La responsabilità penale è intrasmissibile e, soprattutto, non può coinvolgere chi non ha preso parte al delitto.
Pertanto, se l’inquilino manomette il contatore della luce, a rispondere di furto aggravato sarà solamente lui, e il processo penale verrà intentato soltanto contro l’inquilino che ha commesso materialmente il furto, questo perché il proprietario dell’immobile non deve garantire la buona condotta di chi vive nel suo immobile.
Tuttavia, per il proprietario dell’immobile sussiste il rischio di essere coinvolti nel delitto commesso dall’inquilino che ha manomesso il contatore, almeno durante la fase delle indagini preliminari. È possibile che i carabinieri, chiamati ad effettuare un sopralluogo su richiesta della società erogatrice del servizio elettrico, decidano di interrogare anche il proprietario dell’immobile. Pertanto, per evitare equivoci, qualora il contatore dell’inquilino presenta segni di effrazione, occorre contattare la società fornitrice mediante l’invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno o mediante PEC ed, eventualmente, allertare i carabinieri, per sporgere denuncia.
Il proprietario dell’immobile per provare la sua estraneità ai fatti di reato, potrà avvalersi sia, di prove scritte (ad esempio, il contratto di locazione) che testimoniali, quali ad esempio la testimonianza del vicino che potrà confermare che l’appartamento non era nella disponibilità del proprietario.