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Coronavirus: condotte depenalizzate per chi viola le restrizioni domiciliari
Il mancato rispetto delle misure non costituisce più reato, ma soltanto illecito amministrativo. Cosa succede alle violazioni commesse anteriormente al decreto?
Con il decreto-legge n. 19 del 25 marzo 2020, contente “misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”, il Governo ha previsto una stretta sulle sanzioni pecuniarie amministrative che tuttavia sostituiscono le sanzioni contravvenzionali di carattere penale.
Il mancato rispetto delle misure non costituisce più reato, ma soltanto illecito amministrativo
Secondo il testo del decreto, “salvo che il fatto costituisca reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 400 a 3.000 euro e non si applicano le sanzioni contravvenzionali previste dall’articolo 650 del codice penale o da ogni altra disposizione di legge attributiva di poteri per ragioni di sanità”.
Il nuovo decreto, a livello sanzionatorio, introduce una semplice multa, al pari di quelle previste per la violazione delle regole del Codice della strada. Si tratta di una vera e propria depenalizzazione, in quanto il fatto sanzionato è lo stesso ma si sostituisce la sanzione penale con una amministrativa, che sembra essere più adeguata in termini di efficacia, incisività e semplicità. Pertanto, il trasgressore commettendo un illecito amministrativo, regolato sia dalla legge 24/11/1981 n. 689 che dal Codice della strada, potrà ricorrere avverso la sanzione amministrativa dinanzi al giudice di pace entro 30 giorni.
Cosa succede alle violazioni commesse anteriormente al decreto del 25 marzo 2020?
Secondo il testo del decreto, la sostituzione delle sanzioni penali con sanzioni amministrative si applica “anche alle violazioni commesse anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto, ma in tali casi le sanzioni amministrative sono applicate nella misura minima ridotta alla meta”. Insomma, ci sono ottime notizie per i trasgressori già denunciati, in quanto non solo pagheranno 200 euro al posto di 400, ma non saranno sottoposti a nessun procedimento penale. Inoltre, se il verbale verrà pagato entro 5 giorni dal ricevimento (che diventano 30 giorni se questo avviene fino al 31 maggio, come stabilito dal decreto Cura Italia) è prevista anche la riduzione dell’importo del 30%, con pagamento della sanzione di soli 140 euro.