Cronaca
Coronavirus, De Luca: “Ad ora 13 casi, tutti isolati. Le scuole riprendono dal 1° marzo”
Il presidente regionale: “Ogni cittadino deve avere grande senso di responsabilità. Le attività pubbliche, comprese quelle didattiche, ricominciano, salvo diverse direttive dal Governo”
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha parlato alla stampa, in una diretta Facebook sulla propria pagina ufficiale. La massima carica regionale ha rilasciato delle dichiarazioni in merito all’epidemia da coronavirus delle ultime settimane.
Coronavirus, De Luca: “Tutti noi dobbiamo avere senso di responsabilità”
De Luca si concentra innanzitutto sul senso di responsabilità dei cittadini: “Stiamo seguendo una linea che punta a un’operazione verità: dire ai nostri concittadini qual è la reale situazione. Dobbiamo avere grande responsabilità nella vicenda del contagio. Ogni cittadino deve sentirsi dirigente. Abbiamo avuto qualche caso che ha determinato il contagio perché irresponsabile. Ad esempio, l’esempio del tecnico di laboratorio di Cremona, dove ci sono ottanta casi. Faccio un appello ai cittadini campani: abbiate la giusta preoccupazione, la giusta prudenza, e grande senso di responsabilità. Chi ha un sintomo stia a casa, chiami il medico e vediamo tutto ciò che va fatto”.
Il presidente della Regione Campania espone la situazione attuale: “Ad oggi abbiamo tredici casi, sono stati isolati tutti, non abbiamo patologie gravi. Le persone contagiate godono tutto sommato di condizioni di salute buone. Abbiamo individuato tutta la rete dei contatti che hanno preso i nostri concittadini. C’è una situazione di tranquillità dal punto di vista medico”.
Sulla ripresa delle attività: “Riprendono tutte le attività pubbliche, anche quelle scolastiche, dal 1° marzo, salvo diverso orientamento del Governo nazionale e del Ministero della Salute. Tra un’ora c’è una conferenza. Se verrà esposto un diverso orientamento ne prenderemo atto. Altrimenti, andiamo avanti. Sennò sarebbe ridicolo fare Napoli-Torino con migliaia di spettatori e poi bloccare gli uffici pubblici”.