Calcio
Cos’era la Coppa Intertoto? Storia di una piccola, grande competizione europea
Tra le protagoniste il Bologna e la Juventus alla fine degli anni novanta
Tredici anni fa, una competizione che era stata a lungo derisa dagli appassionati di calcio di tutta Europa, è stata ufficialmente chiusa per sempre. La Coppa Intertoto merita la derisione che ha ricevuto o dobbiamo dare più credito a un torneo che ha offerto speranza a chi non rientrava nell’élite del continente?
Molti club hanno visto la Coppa Intertoto come poco più di una distrazione precampionato, e molti non se ne sono preoccupati. Eppure, la competizione è riuscita a sopravvivere per quasi mezzo secolo, il che suggerisce che deve pur aver offerto qualcosa di utile ai suoi partecipanti.
L’obiettivo della Coppa Intertoto era quello di regalare alle squadre che non erano abituate a giocare contro avversarie di altri Paesi momenti magici che sarebbero rimasti a lungo nella loro memoria. Ma cos’era all’atto pratico l’Intertoto? Vediamolo di seguito. (Se volete giocare con le app per le scommesse qui maggiori info).
La Coppa Intertoto
La competizione è stata ideata da un allenatore austriaco di nome Karl Rappan, la cui squadra, la Svizzera è stata sconfitta per 7 a 5 proprio dall’Austria, in quella che rimane la partita con il punteggio più alto nella storia della Coppa del Mondo 66 anni dopo l’evento. Rappan formare una competizione a cui i club potessero partecipare durante la bassa stagione estiva, e ha viaggiato in giro per l’Europa cercando di suscitare interesse per l’idea.
La Coppa Intertoto era aperta solo ai club che non si erano qualificati per una delle competizioni UEFA per club ed è stata lanciata nel 1961, con l’Ajax che ha battuto il Feyenoord 4-2 nella finale inaugurale: le due olandesi poi hanno entrambe vinto la Coppa dei Campioni entro un decennio. Le prime sei edizioni del torneo si sono svolte in un formato ormai comune di fasi a gironi seguite da fasi a eliminazione diretta e una finale.
Tuttavia, la crescente difficoltà di programmare le partite estive ha indotto un cambiamento al formato nel 1967, con il mantenimento solo delle fasi a gironi. Pertanto, la Coppa Intertoto non fu più un campione in quanto tale, lasciando ai vincitori del girone solo un modesto premio come riconoscimento del loro successo.
È stato un format che ha dato ai club delle nazioni “minori” europee la possibilità di assaporare il successo sulla scena continentale. Mentre Olanda, Germania Ovest e Inghilterra hanno dominato in gran parte la Coppa dei Campioni negli anni ’70 e ’80, club di nazioni come Cecoslovacchia, Svezia e Austria si trovavano comunemente tra i “vincitori” della Coppa Intertoto, che a volte poteva comprendere fino a 14 gironi. Dopo il trionfo all’esordio dell’Ajax, le quattro edizioni successive sono state tutte vinte da club del blocco orientale.
Nonostante le vincitrici dei gironi provenissero da Slovacchia, Danimarca, Ungheria e Bulgaria agli inizi, la Coppa Intertoto ha ben presto cominciato ad essere dominata da nomi più familiari della Premier League, della Serie A, della Ligue 1 e della Bundesliga dopo gli interventi della UEFA.
A quel punto il torneo ha perso il suo unico punto di forza; combinata con un processo di qualificazione sempre più complicato per la nuova Europa League, la Coppa Intertoto si è improvvisamente trovata incapace di competere con gli altri tornei. Per questo motivo, quando la competizione è stata ufficialmente chiusa all’inizio del 2008/09, sono state versate ben poche lacrime di nostalgia e i tifosi non se la ricordano con piacere.