Cronaca
Covid, Mattarella: “Vaccini nostra maggior difesa”
Il Presidente della Repubblica, a margine de “I Giorni della Ricerca” iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha ribadito che la battaglia contro la pandemia da Coronavirus non è ancora stata vinta
La pandemia da Covid è tutt’altro che sconfitta, tanto da iniziare a destare preoccupazione in quasi tutta l’Europa. A ricordare di mantenere la guardia alta ci ha pensato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, a margine de “I Giorni della Ricerca”, iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, ha ribadito che la battaglia non è ancora stata vinta.
Covid, Mattarella: “Combattere l’antiscienza”
Il Sars-Cov-2 continua a circolare in maniera sostenuta e, senza vaccini, si potrebbero rivedere gli scenari dei mesi più bui:
“Il virus continua a provocare allarme. Non si è esaurito il nostro dovere è di responsabilità, soprattutto verso i più deboli. Siamo riusciti a realizzare una ripresa economica e i vaccini sono stati la nostra difesa, hanno consentito le riaperture. La ricerca è stata un grande esempio di collaborazione mondiale. Abbiamo visto una larga adesione alla campagna vaccinale che ha visto la quasi totalità degli italiani vaccinarsi per proteggere sé stessi e gli altri“.
Il farmaco anti-Covid è stato, è e sarà l’arma più efficace: “I vaccini sono stati la nostra maggior difesa, salvate vite e consentito le riaperture ed è merito della ricerca”. La scienza è chiamata ancora ad intervenire, La pandemia ha prodotto pesanti conseguenze nella lotta contro il cancro. Anche per questo bisogna condurre la battaglia “contro l’antiscienza perché ci sono nuclei che propagano l’antiscienza: è una sfida nei luoghi della modernità, occorre affrontarla e vincerla, ne va della prosecuzione di un percorso virtuoso”.
Infine, uno sguardo al PNRR, sfida tanto difficile quanto fondamentale per il futuro dell’Italia: “Il Pnrr prevede investimenti importanti nella ricerca e nello sviluppo del Sistema sanitario nazionale: dobbiamo saperlo realizzare, ne va del nostro futuro e anche di quello dell’Europa visti gli investimenti che sono stati stanziati”.