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Calcio

Cristian Agnelli, il Capitano. Storia di chi ha sposato la maglia del Foggia

Corsa, tecnica, applicazione tattica. Quando si ama la squadra della propria città e si ha la fortuna di vestirne i colori. La storia del numero 4 dei satanelli

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Alcuni lo hanno ribattezzato “Il Modric bruno”. L’iperbole, credeteci, ci sta tutta. Non certo per accostare il maestoso centrocampista croato, da anni padrone della mediana del Real Madrid. È così perché per i tifosi del Foggia Cristian Agnelli, Modric lo è davvero.

Nato e cresciuto ai Cavalli Stalloni, quartiere della città principale della Daunia, così chiamato per avere un’origine particolare. Qui sorge infatti un ippodromo, in piena zona sud di Foggia. Il protagonista della storia recente rossonera non è però un equino, e neppure un ovino, come potrebbe suggerire il nome. Ma di certo corre come un cavallo di razza. Razza satanella, si intende.

Muove i primi passi al campetto della Madonna del Rosario, tirando i primi calci al pallone nei Pulcini della Pirazzini Calcio di Foggia. Lavoro e abnegazione gli valgono la chiamata del Foggia, che lo include nel settore giovanile e gli regala il sogno di una vita.

Nel 2001-02 il debutto con la maglia rossonera, che lo porterà a concludere la trafila partita dagli Esordienti, cresciuta con i Giovanissimi e proseguita ancora con la Berretti. Non è però con il Foggia che vince lo Scudetto Primavera 2003, arrivato in Salento, con la maglia del Lecce. Un lungo peregrinare separa poi Agnelli dalla sua maglia del cuore. Il centrocampista gira tutto il Sud Italia. Fino al 2012.

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Il Foggia è in Serie D. Ma come, la grande Zemanlandia, gli anni in cadetteria, tutti sfumati? Sì, perché il fallimento ha costretto i satanelli a ripartire dalla quinta serie. Agnelli non se lo fa dire due volte: è il momento di tornare a casa. Un ritorno in grande stile, dato che il classe 1985 viene subito fregiato della fascia di capitano.

Serie D, Serie C2, Lega Pro. Serie B. Cristian Agnelli è il primo calciatore foggiano a compiere tutta la trafila dal dilettantismo alla seconda serie con la maglia della sua città.

È proprio questo ciò che lega il centrocampista in maniera indissolubile alla meravigliosa tifoseria rossonera. Un foggiano che ce l’ha fatta, un concittadino che ha doti tecniche eccelse e che calca i campi della Serie B con la maglia che sogna. Un privilegiato, direbbero in molti. Uno che ci ha sempre creduto, diremmo noi. Come ammette lui stesso, a “Foggia Calcio Mania”: “Voglio incontrare la gente ogni giorno, stare in mezzo a loro“. Una citazione che riassume cosa possa significare Agnelli per la sua folla. E, soprattutto, cosa possa significare Foggia per Agnelli.

Visione di gioco di ottimo livello, applicazione, corsa, tempistica e grandissima intelligenza tattica. Il centrocampista dauno si è fatto conoscere al calcio che conta a 32 anni, correndo per quattro, dominando la mediana satanella e togliendosi la soddisfazione di un bel gol con il Cesena.

Dopo questa stagione ci saranno le sirene di club di categoria superiore? Beh, non è esattamente questa la domanda da fare ad Agnelli. Piuttosto, gli chiederemmo: “Ma ci penseresti davvero ad andar via?”. La risposta ci pare scontata. Ce la immaginiamo così: Io non fuggo da Foggia…”.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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