Musica
Dale Cava, un progetto musicale tutto metelliano: voce all’ideatore Fabrizio Fiorillo
Un’idea che nasce con l’obiettivo di creare un collettivo che possa rappresentare la città nell’ambito hip-hop, nel segno di un senso di appartenenza che trascende i confini di calcio e musica
L’insorgere della pandemia e la conseguente quarantena iniziata da marzo, è stata l’occasione che ha spinto Fabrizio Fiorillo a dare vita al suo progetto. Dale Cava nasce con l’obiettivo di creare un collettivo che possa rappresentare la città musicalmente nell’ambito hip-hop. Fabrizio, avvicinatosi al mondo della produzione a partire dai suoi sedici anni, ha sempre creduto nelle potenzialità della sua città, Cava De’ Tirreni. L’ideatore del progetto Dale Cava lo racconta e si racconta a ZetaNews.
Dale Cava, che cos’è questo progetto musicale dedicato a Cava de’ Tirreni e ai suoi giovani
Durante la quarantena di marzo, tramite Instagram, Fabrizio ha “reclutato” i vari rapper della scena cavese, chiedendo aiuto anche ai suoi followers. L’obiettivo, all’inizio, era uno solo: fare musica. C’era però terreno fertile per iniziare qualcosa di più grande. Il giovane produttore aveva due obiettivi: interpretare e ricreare il coro della Cavese e creare uno spazio di supporto e collaborazione per i rapper del territorio. Con “Dale Cava” Fabrizio ha realizzato entrambi: “Dale Cava” è un grido a tutti i giovani a non arrendersi in questo periodo difficile e a non abbandonare il sogno di fare musica. “La musica si può fare” – afferma Fabrizio – “non è solamente un sogno. È qualcosa che si può creare, plasmare, anche da giovani”.
Non solo rapper. A questo progetto hanno partecipato anche fotografi come Tecla Apicella, nonché alcune realtà commerciali cavesi: “Queste realtà giocano un ruolo fondamentale per i giovani di Cava. C’è un collegamento diretto tra il modo di vestirsi e di porsi e la musica hip-hop”.
Dale Cava, lo stretto legame tra la musica e la squadra di calcio della città
Che relazione c’è tra musica e calcio? I giovani rapper hanno vestito i panni della loro città, persino la maglia della sua squadra di calcio. Ciò che unisce il calcio e la musica è il senso di appartenenza a una sola famiglia: “Il calcio è gioco di squadra. Tra gli emergenti ce n’è davvero poco. Ognuno pensa a sé, a diventare il primo. Invece stare da soli significa perdere la propria musica, dovendo cedere a collaborazioni che magari ti allontanano dal tuo modo di fare musica”.
Cosa significa per te la musica? “La musica è per me un percorso lavorativo. Gli anni del liceo musicale mi hanno permesso di potermi muovere anche al di fuori dell’ambiente musicale, ma il mio obiettivo è quello di fare musica. Ho raggiunto una consapevolezza maggiore, data anche dal mio percorso al conservatorio in Musica Elettronica. La musica per me è pane quotidiano. Mi dà maggiore consapevolezza di ciò che sono. Ogni traccia, ogni persona con cui lavoro mi dà un sollievo unico. È anche un compromesso con me stesso, mi ha aiutato a crescere e lo farà sempre”.
Quali sono i prossimi obiettivi? “L’obiettivo principale è fare musica e diffondere musica, collaborando con tanti e tanti artisti cavesi e non” Non solo Youtube, non solo Spotify, non solo Cava de’ Tirreni. I ragazzi di “Dale Cava” guardano oltre.