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Cronaca

USA, la Corte Suprema dice stop alla discriminazione positiva per le ammissioni alle università

Storica sentenza nei processi di ingresso degli allievi negli atenei statunitensi

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Joe Biden

La Corte Suprema statunitense ha respinto le politiche di discriminazione positiva che hanno regolato l’ammissione negli atenei per decenni, mettendo in discussione l’efficacia di tali misure nel garantire l’inclusione delle minoranze.

Una decisione storica per le università statunitensi

Le politiche in questione, in vigore in istituzioni prestigiose come l’Università della Carolina del Nord e Harvard, hanno lo scopo di compensare le discriminazioni storiche e sistemiche, promuovendo l’uguaglianza effettiva attraverso l’accesso privilegiato ai gruppi sociali svantaggiati o sottorappresentati.

La Corte ha decretato che tali programmi violano la “clausola di uguale protezione” della Costituzione, sollevando interrogativi sull’interpretazione dell’uguaglianza e sul delicato equilibrio tra la parità formale e la parità sostanziale. Il presidente della Corte, John Roberts, ha sottolineato che la valutazione dell’identità degli studenti dovrebbe essere basata sulle loro realizzazioni personali piuttosto che sulle loro identità razziali o etniche.

Che cos’è la discriminazione positiva: il significato dell’espressione

La discriminazione positiva, nota anche come azione positiva o affirmative action, è un insieme di politiche e pratiche mirate a contrastare e compensare forme di discriminazione storica e sistemica. Questo concetto, inizialmente radicato nel contesto statunitense del Civil Rights Movement degli anni ’60, ha assunto una rilevanza globale nei decenni successivi.

L’obiettivo principale della discriminazione positiva è quello di promuovere l’uguaglianza effettiva attraverso misure speciali e temporanee che favoriscano gruppi sociali che sono stati, o sono tuttora, svantaggiati o sottorappresentati in vari settori della società.

A differenza di quello che il nome potrebbe suggerire, la discriminazione positiva non promuove un qualcosa di ‘positivo’ nel senso classico del termine. Piuttosto, essa cerca di bilanciare il campo di gioco per coloro che hanno dovuto affrontare ostacoli sistematici, cercando di garantire pari opportunità per tutti.

Alcuni esempi legati alla discriminazione positiva nelle scuole

Nel settore dell’istruzione, la discriminazione positiva può assumere varie forme, come politiche di ammissione preferenziale per studenti provenienti da gruppi svantaggiati, programmi di borse di studio specifiche, o iniziative di sostegno accademico rivolte a tali gruppi. Un esempio concreto di applicazione di questo concetto nell’istruzione può, per l’appunto, essere rintracciato in molte università americane.

Queste istituzioni possono, ad esempio, riservare una certa quota di posti per studenti appartenenti a minoranze etniche o provenienti da contesti socio-economici svantaggiati. Non di rado vi sono state polemiche in tal senso, anche per atenei di grandissimo prestigio.

Nato a Nocera Inferiore il 10 febbraio 1994, è fotoreporter e giornalista nel settore dell'informazione sportiva. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione nel 2016 presso l'Università degli Studi di Salerno, e nel 2018 in Corporate Communication e Media nello stesso ateneo. Passionale, creativo, amante della comunicazione face-to-face, è da sempre patito di calcio, del quale è affascinato in ogni sua sfaccettatura. Ha praticato la pallacanestro a livello agonistico per diversi anni. Tra i suoi hobby non si possono tralasciare la musica, la fotografia e la cucina.

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