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Montoro, l’accensione del falò di Sant’Antonio: la tradizione del “Fucarone” di Caliano

Un rito che ha radici che affondano nei secoli e nella leggenda, e che richiama ogni anno centinaia di persone, anche da comuni limitrofi. Un evento dal grande splendore visivo, capace di creare un’atmosfera magica

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Una tradizione che riscalda il cuore della comunità di Caliano di Montoro, e che ogni anno regala un grande spettacolo ai montoresi, ai residenti della frazione e ai tanti curiosi e appassionati di cultura popolare. Anche per quest’anno il falò di Sant’Antonio Abate di Montoro ha visto la partecipazione sentita di centinaia di persone, provenienti anche da comuni limitrofi, accorsi per celebrare il santo e partecipare al rito. Domenica 19 gennaio 2025 il tradizionale “Fucarone” è stato acceso immediatamente dopo la solenne processione e uno spettacolo pirotecnico.

Posticipato di due giorni a causa del forte vento che aveva reso impossibile accendere le fiamme il 17 gennaio, l’accensione si è svolta in condizioni ottimali: la legna accuratamente preparata dagli organizzatori del falò ha preso fuoco, regalando uno spettacolo di luce e calore che ha emozionato la comunità. L’evento, cuore pulsante delle celebrazioni in onore del santo, si è confermato un momento di grande partecipazione e devozione.

Una tradizione antichissima, di buon auspicio e legata alla vittoria del bene sul male

Il falò di Sant’Antonio Abate ha radici che affondano nei secoli e nella leggenda. Si narra che il santo, protettore degli animali e delle campagne, abbia rubato il fuoco al diavolo per donarlo agli uomini, simboleggiando la vittoria del bene sul male. Questo gesto, intriso di significati profondi, ha dato origine a una tradizione che continua a vivere nel cuore di Caliano e delle comunità circostanti.

Il fuoco, elemento centrale della celebrazione, non è solo un simbolo di rinascita e speranza, ma anche di purificazione. Nei tempi passati, infatti, il rito aveva un significato ancora più pratico: le fiamme, alte e luminose, segnavano la fine dell’inverno e il ritorno della luce, un momento propizio per i lavori agricoli e la protezione del bestiame, affidata alla benedizione del santo. Inoltre, il falò aveva lo scopo di purificare il terreno dalle scorie del raccolto precedente, rappresentando dunque un buon auspicio per l’anno appena iniziato.

Falò di Sant’Antonio Abate a Montoro, la magica atmosfera del Fucarone

La tradizione vuole anche che i partecipanti si riscaldino attorno al fuoco, condividendo racconti e ricordi, mantenendo vivo il legame con il passato. Ogni anno, le famiglie del paese e dei dintorni si riuniscono per tramandare questo rito, portando con sé storie di generazioni passate e coinvolgendo i più giovani, affinché possano comprendere e custodire questa eredità. La magia del falò non è solo nel suo splendore visivo, ma anche nell’atmosfera che crea: un senso di appartenenza che unisce i partecipanti in un’unica comunità, rafforzando i legami sociali e culturali del territorio.

La buona riuscita dell’evento è merito del comitato organizzatore, “La Fiamma di Sant’Antonio Abate“. Questo gruppo di volontari ha saputo gestire con professionalità il rinvio dovuto alle condizioni meteo, assicurando che tutto si svolgesse in piena sicurezza. Dalla raccolta della legna alla costruzione della pira, anche quest’anno ogni dettaglio è stato curato per rispettare le tradizioni e offrire un’esperienza autentica. Grazie al loro impegno, il falò continua a essere non solo una celebrazione religiosa, ma anche un momento di unione per la comunità, capace di attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio culturale di Caliano.

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