Salute
Scienze, il biologo Giorgio Scita e il passaggio di stato che aiuta l’immunoterapia contro i tumori
L’equipe guidata dal biologo cellulare ha scoperto che durante il passaggio di stato, la cellula tumorale attiva il sistema immunitario innato e diventa resistente alla chemioterapia
È uno dei più importanti biologi che fanno parte dell’IFOM, Giorgio Scita, in forze presso l’Istituto di Fondazione di Oncologia Molecolare. Un curriculum ampio e pieno di esperienze di livello, per l’esperto delle dinamiche di movimento delle cellule. Scopriamo di più sulla sua biografia e sui suoi studi.
Chi è il biologo Giorgio Scita: la sua biografia e il suo curriculum
Giorgio Scita è nato nel 1963 a Fidenza, cittadina in provincia di Parma. La sua carriera universitaria nasce nel 1982, quando si iscrive alla facoltà di Biologia dell’Università degli Studi di Parma, come apprendiamo dal portale IFOM. Scita ha sempre avuto l’ambizione di studiare il comportamento degli animali accanto al famoso etologo italiano Danilo Mainardi.
Tuttavia, successivamente la formazione del biologo vira verso lo studio del comportamento delle proteine. Si è laureato nel 1986 con una tesi sperimentale sulla biochimica del metabolismo della vitamina A, tra i più potenti antiossidanti che proteggono le cellule dai danni indotti dai radicali liberi. Si è specializzato nel 1989 in Chimica e Tecnologia alimentare.
Nella sua carriera spiccano senza dubbio un’esperienza negli Stati Uniti e, dal 1995 al 2001, un’esperienza allo IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia. Scita è professore associato di Patologia Generale presso la Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano.
Il passaggio di stato che aiuta l’immunoterapia
Un curriculum di grandissimo rispetto, quello del biologo Giorgio Scita, che di recente ha rilasciato un’intervista ad AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro a cui sono legate iniziative come Arance della Salute e tante altre. Scita ha provato a sfruttare il meccanismo responsabile della formazione delle metastasi, trasformandolo in un’arma utile per neutralizzare la stessa neoplasia.
L’equipe del biologo ha scoperto che durante il passaggio di stato, la cellula attiva il sistema immunitario innato e diventa resistente alla chemioterapia; a questo punto, con un ragionamento inverso, Scita ha ipotizzato come questo fenomeno possa essere utilizzato per fare del tumore il bersaglio del sistema immunitario.