Cinema
I 3 migliori film di Quentin Tarantino in attesa di Once Upon a Time in Hollywood
In attesa di “Once Upon a Time in Hollywood” (dal 18 Settembre al cinema) abbiamo voluto stilare una – difficile – top 3 di Quentin Tarantino.
Mancano pochi giorni all’uscita nelle sale italiane di Once Upon a Time in Hollywood, ultima opera di Quentin Tarantino. Il Regista DJ è a oggi uno dei registi più amati del cinema contemporaneo. Sadico, ironico, surreale e soprattutto pulp, Tarantino rappresenta uno dei maestri più riconoscibile nel suo campo. Circa un mese fa, non molto tempo dopo aver presentato la sua ultima pellicola al Festival di Cannes, il cineasta ha annunciato che probabilmente terminerà la sua brillante carriera da regista raggiungendo quota 10 film.
Nulla di meglio allora, per chi ama lui e ama il cinema, ripercorrere il cammino di Tarantino immergendosi nelle violenze, nei lunghi discorsi e nei tanti mondi surreali da lui creati. Una cosa è certa, se altro poco avremo da Tarantino, è sicuramente tanto ciò che già ci ha dato.
Il talentuoso regista statunitense ci ha finora regalato 8 perle che, in un modo o nell’altro, hanno rivoluzionato il cinema contemporaneo. Un cinema che si basa su un grande amore per il cinema stesso, omaggiato più che studiato dallo stesso Tarantino, arricchito dalle narrazioni a intreccio, la tagliente comicità, lo splatter esagerato e surreale.
Abbiamo dunque strizzato un po’ gli occhi dinanzi la sua filmografia decretando quelli che – secondo noi – rappresentano a oggi i suoi 3 migliori film, vuoi per la storia, vuoi per la forma artistica utilizzata, vuoi per l’impatto sulla cultura di massa.
3. Kill Bill
Si compone di due, diversi ma legati, capitoli. Kill Bill – Volume 1 esce nell’ottobre 2003, mentre Kill Bill – Volume 2 nell’aprile 2014. Nonostante i film presi in considerazione siano due, il filo conduttore che li lega è uno: la vendetta. Tarantino prepara un piatto che va servito freddo immerso in una salsa di novità, brillantezza e caparbietà. Uma Thurman è la “Sposa”, una donna che percorre un viaggio insieme a un foglio di carta con qualche nome da depennare, mentre il suo, di nome, ci verrà rivelato solo in seguito, così come ciò che l’ha portata all’inizio dell’avventura che stiamo vedendo. Ogni nemico, ogni battaglia, ogni abilità ci viene ricondotta nel passato di Beatrix Kiddo, Tarantino ne mostra dunque sia il lato vendicativo e aggressivo e allo stesso tempo quello velato di madre, nonché essere umano spinto – nel bene e nel male – dai propri sentimenti.
La stessa Uma Thurman che fu lanciata da Tarantino nel 1994 in un altro film che troverete all’interno di questo articolo, qui, con la chioma bionda, diverrà una delle protagoniste femminile più famose della storia del cinema.
Oltre una storia avvincente che tiene incollato lo spettatore attraverso una sperimentale serialità mai vista prima sul grande schermo, Tarantino arricchisce le sue due opere con una colonna sonora ricercata e avvincente, sicuramente tra le più conosciute dal grande pubblico.
Menzione d’onore per l’incontro finale tra l’eroe e il cattivo, in cui i ruoli si mescolano e si intrecciano sbalordendo lo spettatore, quel titolo che finalmente si concretizza, non prima che David Corradine ci onori di uno dei discorsi sui limiti dell’essere umano più belli della storia del cinema, perché per ogni film di Tarantino bisogna dire solo chapeau alla sceneggiatura.
2. Bastardi Senza Gloria
Ha da poco compiuto 10 anni dalla sua uscita, un’opera che neppure gli Awards hanno potuto ignorare (cosa che in precedenza hanno fatto), il film che probabilmente ha consacrato Tarantino definitivamente come uno dei registi più importanti dell’età contemporanea.
Con Bastardi Senza Gloria (titolo originale Inglourious Bastards, da notare che le prime 7 pellicole di Tarantino hanno due parole nei titoli originali) torniamo in un lasso temporale visto e rivisto nella storia del cinema: la seconda guerra mondiale e gli anni del nazismo. Per non perdersi nella folta massa di film che hanno ripercorso le vicende della guerra però, Tarantino aveva bisogno di novità e rivoluzioni. Nel suo film del 2009 lo fa, ridisegnando gli stessi eventi, modificandoli a proprio piacimento, concedendosi licenze surreali e contemporaneamente ripercorrendo la storia reale.
Un mix che rende la pellicola una delle più divertenti di Tarantino, questo senza oscurare le grandi altri peculiarità del regista. Non manca la violenza, sia per la mente che per gli occhi, né i continui omaggi alla storia cinematografica, tant’è che il cinema stesso diverrà location fondamentale dell’ultimo atto.
Il film si compone di un cast corale in cui spiccano le performance di Brad Pitt (che rivedremo in Once Upon a Time in Hollywood) e Cristoph Waltz nei panni del colonnello Hans Landa. L’attore austriaco nel corso dei 153′ di pellicola (uno dei film più longevi di Tarantino) recita in lingua inglese, francese, tedesca e persino italiana. Il sodalizio con Tarantino lo porterà alla vittoria del Premio Oscar come Miglior Attore Protagonista, per poi tornare nuovamente in un’altra grande pellicola dello stesso regista quale Django Unchained.
Ogni scena e ogni dialogo di Bastardi senza Gloria è studiato nei minimi particolari, location suggestive, scambi culturali e la perenne battaglia contro i nazisti.
1. Pulp Fiction
C’è poco da fare, Pulp Fiction è un film unico, ha quel qualcosa che nessun altro film ha e a ogni nuova visione quel qualcosa cambia, si evolve, ci sbalordisce. Alcuni lo considerano il miglior film non solo di Tarantino, ma della storia del cinema e si sbagliano sicuramente non si sbagliano di tanto. Ricevette ben 7 nomination agli Oscar, trionfando solo come Miglior Sceneggiatura Originale.
Rilanciò John Travolta, ci presentò Uma Thurman, consacrò Samuel Jackson, già solo rileggendo il cast oggi ci rendiamo conto della grandezza che Tarantino stava contemplando. Quella grandezza forse non visibile limpidamente, Pulp Fiction è un cubo di Rubik che intreccia i suoi colori pian piano fino a mostrarsi le sue tante facce, così diverse tra loro ma così ineluttabilmente collegate.
La colonna sonora è una delle più amate di sempre, si passa dal rock al blues, senza dimenticare il funk e gli stessi attori che hanno reso iconiche le canzoni come Jack Rabbit Slim’s Twist Contest attraverso balletti e sguardi iconici.
Gli episodi di Pulp Fiction si intrecciano e si rivoluzionano a vicenda, ribaltando le linee temporali, riportando in vita i morti per non parlare dell’impatto delle droghe a ritmo di musica.
Tarantino con Pulp Fiction non solo diventò famoso (seppur già il suo esordio con Le Iene fu molto apprezzato) ma mise in atto un nuovo modo di fare cinema e comunicare.
Ancora oggi le scene di Pulp Fiction rappresentano uno dei maggiori cult del nuovo millennio, il tutto partendo da quello schermo nero con la scritta arancione Written and Directed by Quentin Tarantino.