Cultura
“Il Primo Giorno, Poesie d’Amore e Disamore”, intervista all’autrice Miriam Barbone
Una raccolta di scritti che racconta la vita della scrittrice. In questa chiacchierata abbiamo cercato di capire di più su questo libro, entrando in profondità e spaziando da questa prima pubblicazione fino ai possibili progetti futuri
La poesia è donare un po’ di sé stessi agli altri. È quello che ha fatto Miriam Barbone, autrice del libro “Il Primo Giorno, Poesie d’Amore e Disamore” edito dalla casa editrice Terebinto Edizioni. Abbiamo cercato di capire cosa si celi dietro questi scritti che scandagliano la vita e l’intimità della scrittrice, in un’intervista a tutto tondo, spaziando da questa prima pubblicazione fino a possibili progetti futuri.
Intervista a Miriam Barbone, autrice de “Il Primo Giorno, Poesie d’Amore e Disamore”
Com’è nato questo libro?
“Il libro nasce come completamento di un lavoro di raccolta iniziato diversi anni fa. Inizialmente, ho raccolto le poesie senza lo scopo consapevole di approdare ad una pubblicazione. Senz’altro, c’era già il seme dell’idea in potenza, ma la natura autobiografica della maggior parte dei componimenti fungeva da deterrente.
È una forma di esposizione la scrittura, non diversa da qualsiasi disciplina artistica che contempla un pubblico che, di quelle “manifestazioni”, fruisca. Ciononostante è quello il posto che l’arte, nella sua dimensione più ampia, ha nel mondo: l’alterità. È un po’ la nostra traccia tangibile. In questo senso, aver pubblicato “Il primo giorno” ha significato consegnare una parte di me, una delle più autentiche, a chi possa o voglia leggerla“.
Il libro è diviso in diverse sezioni, più che capitoli. Hanno un significato in particolare?
“Le sezioni del libro consegnano l’identità delle poesie, il filo conduttore che le accomuna. Tuttavia, sono della tracce nelle quali muoversi liberamente, non dei confini netti. Ogni sezione è parte di un tutto che ha significato singolarmente, così come se analizzato nella sua interezza“.
Qual è il messaggio che vorresti che recepisse il lettore?
“Mi piacerebbe che, leggendo, anche una sola delle mie poesie, qualcuno possa sentire di non essere l’unico a vivere quelle emozioni o sensazioni. Insomma, che possa sentire come se le poesie parlino di sé. Un po’ come quando scopri qualcuno con cui hai qualcosa in comune e che prima pensavi fosse solo una tua “stranezza””.
Da quanto si evince questo era un tuo sogno nel cassetto, ma immagino non l’unico. Hai progetti in cantiere o altri sogni letterari che intendi realizzare?
“Centinaia, mi piacciono centinaia di cose. Un giorno, rimanendo nell’ambito letterario, mi piacerebbe scrivere un romanzo. Ho qualche storia abbozzata “nello stesso cassetto”“.
In conclusione, ci sarà qualche presentazione dal vivo appena possibile? Dov’è possibile acquistare il libro?
“Sicuramente, nei prossimi mesi, con la collaborazione delle associazioni culturali presenti sul territorio, ho intenzione di incontrare fisicamente i miei lettori e chiacchierare un po’ di poesia. Restate sintonizzati. Per quanto riguarda l’acquisto del libro è possibile contattare me o reperirlo su Amazon“.