Attualità
Il ritorno alla normalità dopo la terza ondata di Coronavirus
In questo clima di ottimismo e fiducia sono venute meno parecchie restrizioni non solo in Italia ma anche in parecchi stati europei ormai proiettata verso la spensieratezza delle prossime vacanze estive
L’Italia si gettata alle spalle l’incubo della terza ondata di Coronavirus e si sta dirigendo a gradualmente verso un ritorno alla normalità. Grazie alla somministrazione dei vaccini il numero di contagiati è diminuito e le terapie intensive si stanno finalmente svuotando. In questo clima di ottimismo e fiducia sono venute meno parecchie restrizioni non solo in Italia ma anche in parecchi stati europei ormai proiettata verso la spensieratezza delle prossime vacanze estive.
Con l’eliminazione delle zone gialle, le strade delle città sono tornate ad animarsi grazie alla riapertura dei negozi e dei locali, la gente è tornata un’altra volta a giocare a carte nei bar e a sedersi ai tavoli per scambiare quattro chiacchierare in allegria con gli amici davanti ad un caffè. Sulla scia del copione dello scorso anno, per tutta la stagione estiva si vivrà come se il virus non fosse mai esistito anche se gli scienziati iniziano già a mettere in guardia il mondo intero parlando di una quarta ondata che sarà causata da nuove varianti del virus capaci di infrangere la barriera innalzata dai vaccini.
Paesi che non riescono ancora a liberarsi dalla pandemia
Mentre da un paio di mesi in Europa e in Nord America si respira aria di normalità, nei paesi più poveri la situazione pandemia rimane ancora fuori controllo per la scarsa o inesistente disponibilità di vaccini e cure adeguate. In Sudamerica c’è stato un vero e proprio boom di contagi che ha avuto come naturale conseguenza la nascita di tensioni tra gli strati sociali con l’aumento del divario tra ricchi e poveri. Il Nord America detiene il record di vaccinazioni, con 60 dosi somministrate ogni 100 abitanti contro le sole 2 dosi somministrate in Africa a parità di numero di abitanti.
Com’è la situazione covid-19 oggi? Facendo un rapido confronto con i dati dello scorso anno si evince che nella primavera del 2020 i decessi erano inferiori rispetto a quelli della primavera 2021, di conseguenza si può affermare che il percorso verso una normalità e un benessere globale appare ancora lungo e pieno di incognite. Sicuramente il picco è stato determinato dalle nuove varianti del coronavirus che colpiscono soprattutto i giovani con un indice di contagio superiore rispetto a quello registrato durante la prima ondata della pandemia. Per raggiungere la tanto desiderata immunità di gregge andrebbe vaccinata circa il 70% della popolazione mondiale con la distribuzione di 11 miliardi di dosi di vaccino ma attualmente questi numeri sono ancora lontani, specialmente nelle regioni sottosviluppate.